Noi crediamo che in caso di mancato rinnovamento si vada verso l’autoestinzione dei sindacati, un ciclo che è iniziato nell’altro secolo si è chiuso ormai da anni, ma molti sindacalisti fanno finta addirittura di non accorgersene. In effetti basta vedere i risultati degli scioperi ea cosa sono ormai ridotti le RSU per rendersene facilmente conto. Oggi il sindacato degli iscritti non conta nulla, conta quello degli apparati ea emergere non sono i più capaci e innovativi ma i più organici agli apparati.
Nel sindacato vige ancora il centralismo democratico che fu del vecchio PCI o la vecchia clientela che fu della DC, mentre i lavoratori si stanno sempre più allontanando, se restano iscritti è solo per i servizi che i sindacati offrono.
Di seguito le 10 proposte che Scuola Bene Comune, pone al dibattito dei lavoratori della scuola.
Con provvedimenti legislativi , con accordi contrattuali anche con lo strumento del referendum propositivo, si realizzeranno le seguenti otto proposte, per garantire la democrazia, la trasparenza e la partecipazione nelle OO. SS. della Scuola.
Proposta n.1.
Se gli accordi ei contratti valgono erga omnes e non solo per gli iscritti ai sindacati, allora i sindacati, prima di apporre la firma ai contratti di lavoro , devono passare necessariamente attraverso un referendum, organizzato sul luogo del lavoro in orario di servizio in cui tutti i lavoratori iscritti e non iscritti al sindacato possono esprimersi. Il sindacato rappresentativo non firmatario del CCNL conserva per effetto della sua rappresentatività tutte le prerogative sindacali e partecipa agli istituti previsti nel CCNL e cioè alle contrattazioni integrative nazionali, regionali e alle contrattazioni territoriali di cui alla successiva proposta.
Proposta n. 2.
Per le materie ivi previste dal CCNL, la contrattazione integrativa di istituto è sostituita da una contrattazione integrativa di ambito territoriale (dustretto o sub distrett) per tipologie di scuola, il tavolo è costituito da un Rappresentante USR, dai DS delle scuole dai segretari provinciali o loro delegati, dai rappresentanti dei lavoratori eletti ogni anno scolastico. dall’assemblea dei lavoratori. Alcune retribuzioni aggiuntive o definitive in contrattazione di Istituto saranno definitive nel contratto nazionale di lavoro.
Proposta n. 3.
La rappresentatività sindacale è misurata, dal numero degli iscritti certificati dal’ARAN ( al 40%) e con le elezioni sindacali di livello nazionale come per il CSPI ( al 60%), sganciandole dagli esiti delle attuali elezioni per le RSU di istituto.
Le elezioni saranno triennali volte a ogni scadenza contrattuale e si determinerà la rappresentanza (al 60%) con il voto di tutti i lavoratori con contratto a tempo indeterminato e determinato al 30 giugno e al 31 agosto alla singola sigla sindacale che è stata raccolta preventivamente, per presentarsi al voto, un congruo numero di firme tra il personale della scuola, (2%) questo perché i sindacati rappresentativi firmano accordi e contratti nazionali che valgono erga omnes.
Proposta n. 4.
Le assemblee sindacali durante l’orario di lavoro possono essere indette da tutte le organizzazioni sindacali rappresentative e indipendentemente dalla loro rappresentatività in caso di elezioni per la rappresentatività e per il CSPI, è fatto obbligo della certificazione da parte delle OSSS e dell’amministrazione della presenza in assemblea dei lavoratori. In caso di assenza all’assemblea dopo aver aderito, l’assenza va intesa come assenza ingiustificata e come conto sanzionata.
Proposta n. 5.
Si garantiranno ai sindacalisti, per svolgere il loro mandato, gli esoneri oi semiesoneri e le aspettative in rapporto alla rappresentatività della loro sigla, ma questi saranno non più a carico dello Stato (che nelle controversie o nella contrattazione è la controparte), bensì vome nel settore privato, saranno a carico dei bilanci delle OO.SS.
Il sindacalista in esonero dall’insegnamento, per tutto il periodo del suo mandato sindacale, è collocato fuori ruolo. Il sindacalista non può essere esonerato per più di due trienni.
Proposta n. 6.
I bilanci annuali dei sindacati saranno resi pubblici e trasparenti, pubblicati sui siti sindacali e sulla stampa e sottoposti al controllo di revisori dei conti esterni alla struttura sindacale, possibilmente nominati dalla Corte dei Conti.
Proposta n. 7.
La ritenuta sindacale si intende revocata per l’anno solare successivo se l’iscrizione al sindacato non verrà riconfermata dal lavoratore entro e non oltre il 31 ottobre. Quindi è da abolire il tacito rinnovo. La procedura di revoca al sindacato è semplificata ed è eseguita direttamente on line con apposita funzione predisposta dal MEF.
Proposta n. 8.
Tutti gli organismi statutari dei sindacali di livello Provinciale, Regionale, Nazionale sono eletti attraverso elezioni primarie; alle elezioni partecipando tutti i lavoratori della scuola iscritti al sindacato.
Proposta n. 9.
È costituito con quota parte della trattenuta sindacale un fondo di solidarietà per sostenere i docenti e gli ATA che partecipano allo sciopero.
Proposta n.10.
I sindacati della scuola per statuto non iscrivono i Dirigenti Scolastici.
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