Stando alla reazione dei partiti italiani in questi giorni, delle cancellerie europee, della Nato e degli Stati Uniti, stando alla reazione dei mercati che sono quelli che ci azzeccano, dato il clima di “Draghi ritorna sta casa aspetta te” da Mattarella, da Landini fino alla casalinga di Voghera, si profila un Draghi con un potere senza condizionamenti, senza ricatti, Salvini avvisato, con mani libere, senza assalti di partiti in competizione elettorale, su legge di bilancio 2022, guerra, PNRR ( giugno/dicembre) con l’uscita dei Ministri e Sottosegretari pentastellati, sostituiti da PD, Lega e gruppo Di Maio. Nessuno vuole le elezioni a settembre, le vuole solo la Meloni.
Il Parlamento non è che avesse tanto spazio ne esce mortificato, Chigi ingigantito.
Uno scenario certo, ma come altri, possibile
In uno scenario come questo per la Scuola per i prossimi mesi fino alla primavera 2023 sia a livello parlamentare sia a livello sindacale la strada si fa complicata.
Bisogna che il contratto della scuola, esemplificando, più che aspettare ipotetici aumenti in legge di bilancio, non ce ne sarà per nessuno neppure per il contratto scuola, partecipi , nell’ ambito di più generali provvedimento si sostegno al reddito, di una defiscalizzazione degli aumenti contrattuali e degli arretrati e gli insegnanti partecipino a una riduzione dell’IRPEF come gli altri lavoratori e pensionati che salvaguardi le loro retribuzioni da un’inflazione dell’ 8,5% e che si avvia ad essere a due cifre, una situazione che noi non conoscevamo da 40 anni e che solo 1 italiano su due ricorda.
Libero Tassella. SBC
Ecco tutti i testi per prepararsi al concorso straordinario 2022 della scuola
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