Aumento contratto, pochi, sporchi, maledetti, ma subito.
Saremo minimalisti ma sul Contratto della Scuola 19/21 scaduto da 41 mesi noi la pensiamo così.
1) Il Contratto è scaduto da 41 mesi ormai.
2) Si rischia di saltare un’intera tornata contrattuale, fenomeno non nuovo nella scuola.
3) L’inflazione è al 6,9% con un incremento dello 0,9% al mese, a settembre si prevede un’impennata, esperti di economia parlano di uno tzunani
3) il contratto 19/21 è stato finanziato con ben tre leggi di bilancio quelle del 20 e del 21 del governo Conte 2 e quella del 22 del governo Draghi, sui cui finanziamenti c’è stato lo sciopero del 10 dicembre 2021 di tutti i sindacati tranne la Cisl Scuola.
4) Il finanziamento di cui al punto 3) permette un aumento lordo mensile di soli 107 euro medi mensili
5) L’aumento contrattuale dovrebbe essere di 50 euro netti con gli arretrati riguardanti il 2019, 2020 e il 2021, e i primi mesi del 2022.
6) Non ci sarà certo a giugno, a bilancio consolidato e nei mesi a seguire , nessuna possibilità di poter avere ulteriori risorse aggiuntive rispetto a quelle al punto 5)
7) Potrebbero esserci, a seguito di una forte mobilitazione ( nessuno regala niente a nessuno) delle nuove risorse per il contratto scaduto da oltre due anni nella legge di Bilancio 2023, che sarà approvata entro il 31 dicembre 2022.
8) In relazione a quanto detto al punto 7), se si fa affidamento ad un incremento delle risorse nella legge di Bilancio 2023, il CCNL 19/21 si chiuderebbe non prima di febbraio 2023 con un ritardo di 50 mesi.
9) Il ritardo di cui al punto 8) alla luce dell’inflazione di cui al punto 3), incremento mensile dello 0,
9% mensile, ridurrà ancora di più il potere d’acquisto dell’aumento che oggi già è pari all’intero valore della tredicesima mensilità.
In pratica arretrati e incremento contrattuale sarebbero corrosi dell’inflazione.
Fatta questa premessa articolata in punti:
a) Bisogna subito chiudere la parte economica del contratto 19/21 , le risorse di cui al punto 3) dai forzieri dello Stato, devono immediatamente transitare nelle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola già quest’estate.
b) Il ritardo nella chiusura del contratto di cui al punto 7) di 50 mesi non gioverebbe alle lavoratrici e ai lavoratori della scuola ma solo al Governo che non va assecondato dai sindacati nella sua pratica dilatoria e tendente al rinvio.
c) Va chiuso il contratto 19/21 nelle sua parte economica e lanciata a settembre la mobilitazione per il rinnovo del Contratto 22/24, da finanziare con la legge di bilancio elettorale del 2023, la cui parte normativa va contrattata da settembre in poi anche alla luce di quelle parti del DL 36 oramai convertito in legge che saranno affidate alla contrattazione collettiva nazionale collettivo.
Per SBC bisogna chiudere il contratto immediatamente e assicurare ai lavoratori della scuola aumenti tabellari e arretrati.
Concludendo, per 19/21 meglio pochi subito e maledetti aumenti che non aver nulla ancora per 8 mesi con la consapevolezza che i contratti dignitosi, di svolta, nessuno te li regala se non li conquisti con la mobilitazione e la lotta a settembre.
Ai sindacati diciamo siate uniti e fate presto.
Libero Tassella SBC
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