Non si placa la lotta condotta dalla senatrice Granato verso chi propone sanatorie travestite da corsi concorsi e chiamate dirette. In un post pubblicato sulla sua pagina Facebook boccia la proposta di Giannelli di ANP che chiede piene facoltà ai dirigenti scolastici in materia di selezione e assunzione dei docenti.
Ecco cosa scrive la senatrice.
GIANNELLI #ANP PROPONE DI RISOLVERE IL PROBLEMA DEL RECLUTAMENTO DEI DOCENTI CONFERENDO PIENE FACOLTÀ ASSUNZIONALI AI DIRIGENTI SCOLASTICI
Ancora insiste e non desiste Giannelli nell’indicare al legislatore la strada inedita per qualsiasi ambito della Pubblica Amministrazione dell’assunzione diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici.
Rimane arenato alla Camera il mio disegno di legge sull’abolizione della Chiamata diretta e degli ambiti territoriali, per mancanza di volontà politica a mandarlo avanti.
Mi era stato proposto anche un compromesso a ribasso per intestarmi l’approvazione del ddl. La famosa “sintesi” sposata da molti, troppi colleghi del Movimento 5 Stelle che di fatto poi si è trasformata nella Waterloo del loro progetto politico.
Ma approvare il ddl, con un accordo che avrebbe reso la chiamata diretta (oggi disattivata dalla contrattazione sindacale) operativa, sia pure circoscrivendola a particolari casi, come mi avevano pure proposto, non sarebbe stato certamente per me causa di orgoglio, tutt’altro.. avrebbe legittimato di fatto un dispositivo per me inammissibile e inedito per qualsiasi altro comparto pubblico che merita di essere cancellato senza se e senza ma!
La via maestra per tutelare la libertà di insegnamento e per dare qualità alla scuola statale pubblica resta per me il concorso, inviso ai sindacati perché ostacola il meccanismo dei tesseramenti (ormai in prevalenza indirizzato ai precari) , inviso a chi si è messo nella scuola solo per ripiego, ma unica strada percorribile per preservare la scuola della Costituzione, sotto attacco da oltre due decenni, per un progressivo smantellamento a beneficio del comparto privato, che, nonostante tutte le prebende statali della politica, tuttavia in Italia sembra non decollare, perché spesso legato ad una gestione non virtuosa.
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