Nel quarto trimestre del 2024, la pressione fiscale ha raggiunto il 50,6%, registrando un aumento di 1,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A rivelarlo è l’Istat, che sottolinea anche un miglioramento generale nei conti pubblici. L’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche si è attestato al -3,4% del Pil per l’intero anno, in netto miglioramento rispetto al -7,2% del 2023.
Positivi anche i saldi primari e correnti: il primo ha raggiunto lo 0,4% del Pil, mentre il saldo corrente si è attestato all’1,6%. Questi dati evidenziano una gestione più equilibrata rispetto agli anni precedenti.
Sul fronte delle famiglie, il reddito disponibile ha subito una lieve flessione dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono aumentati dello 0,7%. Tuttavia, la propensione al risparmio è diminuita dell’8,5%, accompagnata da un calo del potere d’acquisto dello 0,6%.
Le imprese hanno registrato un calo della quota di profitto al 42,4%, ma il tasso di investimento è cresciuto al 22,1%. Questi dati riflettono una dinamica economica complessa, tra segnali di ripresa e persistenti difficoltà.
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