L’esame di Stato 2020 in presenza, iniziato due giorni fa, non può essere considerato affatto una prova generale della ripresa delle lezioni in presenza il prossimo settembre, il 14 secondo le ultime dichiarazioni dell’Azzolina.
Con questo protocollo cosi rigido, previsto per gli esami, è in pratica impossibile la ripresa dell’ attività didattica in presenza, la situazione diventerebbe molto difficile da gestire per le scuole, in pratica sarebbe la paralisi.
Noi di Scuola Bene Comune crediamo che nella scuola si debba investire subito in organico e in edilizia, lo abbiamo detto più volte servono: due più e un meno, cioè più docenti e collaboratori scolastici, più aule e meno alunni nelle classi.
Ma per tutto questoi non vediamo ancora segnali concreti, al momento ci sono solo dichiarazioni che si rincorrono di bocca in bocca tra ministra ,partiti partiti di maggioranza e di opposizione anche se l’ultima parola spetterà al Mef.
Certo un miliardo e 400 milioni in due anni sono veramente pochi
E allora? Noi siamo realisti e crediamo che si farà il solito “miracolo all’italiana” e cioè si cercherà di spendere il meno possibile, pertanto si prospettano tre “scenari” per rusare una parola cara alla ministra che dipenderanno dal valore R con 0
cioè dall’indice di contagio.
1) In caso di basso rischio si torna alla normalità con un incremento di accorgimenti e presidi igienici. In questo caso bisogna comunque aumentare l’ organico dei collaboratori scolastici per le pulizie.
2) in caso di medio rischio, allorche’ non possono essere garantiti 2 mq per alunno, nella maggioranza degli edifici scolastici, si metterà in campo una scomposizione delle classi e delle sezioni dell’infanzia e una riarticolazione dell’ orario dei docenti, portando le unità orarie a 40 minuti e pretendendo dai docenti ( scuola secondaria) ben 27 prestazioni alla settimana con nomina di un maggior numero di supplenti su organico di fatto potenziato. Lo stesso discorso varrà per infanzia e per primaria.
3) In caso di alto rischo, si sospenderano le attività didattiche e si userà la DAD con precise indicazioni ministeriali, malgrado tutte le sue contraddizioni.
Scuola Bene Comune.