L’ennesima, stravagante novità per la scuola: prove Invalsi obbligatorie, ma non vincolanti, per l’ammissione agli Esami di Stato.
Il Legislatore di turno si preoccupa della valutazione “sistemica”, nell’ottica di un contesto europeo dell’istruzione, mentre tutto intorno scorre, anzi, trabocca da un contenitore fin troppo pieno.
Di riforme, di progetti, di POF e di PTOF, di Alternanza e di PCTO – perchè ogni tanto fa tendenza cambiare sigla- di formazione e dis-informazione, nel nome di una Buona Scuola che attende ancora di essere smantellata. Obbligatorie ma non determinanti ai fini dell’ammissione.
E allora qualcuno ci spieghi il perchè delle prove, perchè sottrarre giornate alla didattica vera, perchè costringere i ragazzi a ore di esercitazione e simulazioni, chi e cosa bisogna valutare?
Con un consistente impegno di risorse economiche che, insieme al bonus merito e a tanto altro dispendio legato all’improprio utilizzo del FIS, potrebbero essere utilizzate esclusivamente per il ben-essere della Scuola tutta.
Non abbiamo bisogno dell’Invalsi per valutare lo stato di salute della nostra scuola, noi docenti vogliamo insegnare, vogliamo imparare, vogliamo fare scuola. La Scuola come Bene Comune. E scusateci tanto se ci piace sognare.
S.B.C.