Malgrado la Corte di Cassazione abbia riconosciuto, con una recente sentenza, al personale Docente ed A.T.A., con contratto a tempo determinato, rispettivamente per i docenti la R.P.D. e per gli A.T.A. la CIA, per un importo che per i docenti varia da 164 euro a 257 euro e da 58.50 euro a 64.50 per gli ATA, questi , ancora una volta, sono costretti a sobbarcarsi l’onere di un ricorso oneroso, per vedersi riconosciuto un loro diritto.
Insomma i docenti e gli ATA precari continueranno ad essere discriminati rispetto ai loro colleghi precari che svolgono il loro medesimo lavoro disciplinato dallo stesso contratto di lavoro. Questo perché, malgrado lo abbia stabilito la Cassazione, lo Stato continua ad essere latitante a non erogare la RPD (Retribuzione professionale docente), e la CIA ( Compenso individuale accessorio).
Ecco perché si preferisce mantenere il più possibile il personale della scuola precario, per un problema di lesina alla Quintino Sella.
S.B. C. nel condannare questa situazione a dir poco incresciosa e paradossale, stigmatizza il comportamento cialtronesco del Mef che, ignorando la sentenza della Corte costituzionale, costringe ancora una volta i precari della Scuola a nuovi ricorsi sponsorizzati dai Sindacati, per veder riconosciuto un loro diritto.
Libero Tassella S.B.C.