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Rinunciare a una supplenza su sostegno anche se non specializzati: cosa prevedono le nuove regole?

Chiarimenti su sanzioni e possibilità di ottenere altre supplenze dopo aver rifiutato un incarico specifico per l'insegnamento di sostegno

La rinuncia ad una supplenza per l’insegnamento di sostegno da parte delle graduatorie di istituto comporta sanzioni diverse a seconda che il docente sia specializzato o meno in tale ambito. Analizziamo nel dettaglio cosa prevedere le recenti indicazioni ministeriali in merito.

È ormai noto che le supplenze su posto di sostegno vengono assegnate attingendo dagli elenchi aggiuntivi e dalle fasce delle graduatorie di istituto, seguendo un preciso ordine di affetto tra docenti specializzati e non. Ciò che non è sempre chiaro, però, è quali possibili conseguenze comporti il ??rifiuto di una di queste proposte di incarico.

In base alla nuova Ordinanza Ministeriale n.88 del 6 aprile 2022, la sanzione per i docenti specializzati inclusi nelle graduatorie consiste nell’impossibilità di ottenere altre supplenze sia per quel posto di sostegno che per tutte le altre classi di concorso nello stesso grado di scuola presso l’istituto da cui è partita la convocazione.

Diversamente, i docenti privi di specializzazione sul sostegno che dovessero rinunciare a un’offerta da graduatoria incrociata non subirebbero alcuna limitazione per le proprie classi di titolarità. Potrebbero infatti continuare ad aspirare a supplenze per tali materie, sia nella scuola che li ha chiamati che altrove. Unica esclusione riguarderebbe naturalmente sempre lo stesso posto di sostegno cui hanno rinunciato.

In sintesi, mentre i docenti specializzati incorrono in una sanzione più ampia, chi non ha titoli specifici per l’insegnamento di sostegno mantiene intatte le possibilità di attribuzione di altre supplenze per le proprie discipline. Un chiarimento, questo, utile a districarsi tra le regole in caso di rinuncia a una proposta di lavoro.

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