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Rinnovo del contratto della scuola: 200 Euro netti al mese, è la richiesta di PI

Il contratto della scuola è scaduto nel 2009 da allora il personale della pubblica istruzione ha perso in potere di acquisto oltre 150 Euro al mese, impoverendo di molto il comporto e in particolare le famiglie monoreddito. Lo scorso novembre, prima del voto referendario, il governo e i sindacati si sono accordati sulle cifre del rinnovo contrattuale che ammontano a circa 80 Euro lorde al mese. Briciole.

Il mondo della scuola ha già bocciato tale accordo, bocciando il referendum proposto dall’allora governo a guida Renzi, costringendo il premier alle dimissioni. Nonostante la bocciatura di quell’accordo, il governo e i sindacati già da qualche mese si incontrano per la stesura del nuovo contratto. Contratto che pare porterà delle novità in fatto di nuovi carichi di lavoro, ma non in compensi, infatti non muteranno le cifre dell’accordo di novembre.

I docenti bocciano l’accordo sul rinnovo del contratto e chiedono 200 Euro di aumento netti al mese

Rinnovo del contratto della scuola: 200 Euro netti al mese, è la richiesta di PI

A raccogliere il malcontento della scuola è Professione Insegnante. PI è ormai presente sul territorio nazionale e sta raccogliendo attorno a se’ numerosi docenti. Nei giorni scorsi proprio in Senato si è tenuto un convegno dell’Associazione attraverso il quale è stato evidenziato come le riforme e i mancati aumenti stiano mortificando la professione dei docenti, sia dal punto di vista economico che professionale. Successivamente PI ha diramato un durissimo manifesto che sta appunto raccogliendo attorno a sé numerosi docenti insoddisfatti sia dei sindacati, ma anche del caos derivato dai ricorsi.

Il manifesto di Professione Insegnanti: 200 euro netti al mese e rifiutare l’accordo fra governo e sindacati

Professione Insegnante invita dunque i docenti alla mobilitazione e attraverso il manifesto/vademecum indica le lotte da mettere in campo nelle stesse scuole come l’Astensione immediata da ogni attività cosiddetta aggiuntiva e dimissione da ogni incarico.
Gli insegnanti – secondo il manifesto di PI – svolgeranno solo quanto previsto dagli obblighi contrattuali. Richiesta di aumento: 200 euro netti come recupero della perdita di potere d’acquisto dei salari dal 2008 a oggi. Non accettare il contratto degli 85 euro lordi nel triennio 2016/18 pari a 15 euro netti nel 2016, 30 nel 2017 e 40 nel 2018. Rinvio della chiusura del contratto alla prossima legislatura. Diffida a Flc Cgil, Cisl, Uil, Snals, FGU a non firmare il contratto e ad abbandonare il tavolo. Richiesta referendum che coinvolga tutta la categoria nel caso i sindacati siglino il contratto prima della firma. In caso di firma promozione di una capillare campagna di disdette. Il manifesto è firmato dal Consiglio Direttivo di Professione Insegnante.

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