Il governo e i sindacati hanno raggiunto l’accordo, saranno trovati i fondi per il rinnovo del contratto e saranno congrui.
A comunicarlo è lo stesso Premier Giuseppe Conte che su Facebook scrive: “Giornata o, meglio, notte impegnativa. Sono le 6 del mattino e si è appena conclusa una riunione fiume con i sindacati del mondo della scuola: istruzione e ricerca sono un comparto strategico per il nostro Paese e una priorità di questo governo. Al termine del Consiglio dei Ministri, con il ministro Bussetti e il sottosegretario Giuliano, ho incontrato e ascoltato le richieste delle organizzazioni sindacali, con le quali è stato finalmente raggiunto, all’esito del confronto, un accordo che ha permesso di revocare lo sciopero inizialmente indetto per il prossimo 17 maggio”
L’impegno è di reperire le risorse necessarie per aumentare gli investimenti in questo settore che da circa 15 anni subisce solo tagli e talvolta tagli pesanti. La riforma Gelmini varata con i voti della Lega è ancora un ricordo vivo.
Almeno dalle dichiarazioni del Premier sembra che l’intenzione sia quella di invertire la rotta: “Consapevole di dover investire di più in questo settore, pur in un quadro di finanza pubblica che purtroppo ci pone dei vincoli, il governo si è impegnato a individuare le risorse necessarie per il rinnovo dei contratti, assicurando un congruo incremento degli stipendi. Le retribuzioni degli insegnanti devono essere adeguate alla responsabilità che ricoprono. L’accordo con i sindacati ha riguardato anche altri temi, tra i quali la definizione degli strumenti per superare il problema del precariato”.
Dunque dopo la mancetta elettorale del precedente governo il comparto si avvia verso un rinnovo sostanzioso degli stipendi? E’ ciò che spera il personale, intanto l’accordo ha soddisfatto i sindacati che hanno revocato lo sciopero.