Comunicato Stampa 9 ottobre S.B.C. Scuola Bene Comune
Siamo consapevoli di non poter avere tutto e nemmeno parzialmente un contratto di risarcimento subito.
I sindacati a quel tavolo devono andarci per 100 euro netti quali arretrati con decorrenza 1 gennaio 2019, e per programmare altri 100 euro netti a regime entro il 2021.
Non si può stare in silenzio sul contratto scaduto il 31 dicembre 2018 e non è vero che i soldi non ci siano; li si trovino in altri settori della spesa pubblica, riducendo sprechi e corruzione o aumentando le entrate dall’evasione fiscale.
La Scuola pubblica, docenti e ata, non possono essere quelli penalizzati sempre di fronte ad un divario sempre più ampio con i colleghi europei.
Si tratta di scelta e volontà politica del Governo e del Parlamento; se si ragiona così (non ci sono soldi per qualcuno e si trovano per altro) i soldi per la Scuola non ci saranno mai.
La Scuola è il primo e più importante investimento che un Paese possa fare, anche con ulteriore deroga sul deficit se non vi è altro modo, cui l’Europa non può dire di no dato che paga i suoi insegnanti in media molto di più di quelli italiani e con lo stesso numero di ore di lavoro.
E’ chiaro che quel rinnovo i sindacati e il mondo della scuola lo devono chiudere a queste condizioni, dignitose e responsabili, nel triennio 2019/2021. È quindi necessario che si apra quanto prima il confronto con il Governo, e nel frattempo si mobiliti la categoria con forme adeguate di protesta.
È infatti la categoria che si deve fare sentire con il sindacato (circa 2/3 dei lavoratori scuola risultano iscritti), il partito o il movimento di riferimento, tramite scioperi e manifestazioni.
E finiamola con bonus merito e carta del docente! L’aumento deve essere per tutti.
Gli stipendi sono praticamente fermi da 10 anni. Ormai siamo ampiamente al limite per considerazione sociale, decoro e tenore di vita a livello di sopravvivenza per una professione altamente qualificata e che va adeguatamente remunerata.
Libero Tassella S.B.C.