Rinnovi contrattuali statali al via nel 2024: firmata l’intesa sui comparti e le aree

Il 9 gennaio 2024 un importante passo in avanti è stato compiuto per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego. L’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (Aran) e le sigle sindacali maggiormente rappresentative hanno sottoscritto l’ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale Quadro per la definizione dei comparti e delle aree di contrattazione per il triennio 2022-2024.

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Con questo accordo vengono tracciati i confini all’interno dei quali si muoveranno le trattative per il rinnovo dei singoli contratti di lavoro, interessando complessivamente oltre 3 milioni di dipendenti pubblici. I comparti riconfermati riguardano le funzioni centrali, l’istruzione e la ricerca, le funzioni locali e il settore sanitario, mentre restano invariate le aree dirigenziali.

Ora le sigle sindacali e l’Aran daranno il via ai tavoli negoziali per arrivare ai rinnovi contrattuali veri e propri. Una tornata che si apre con risorse economiche molto consistenti, grazie agli 8 miliardi di euro stanziati dalla Legge di Bilancio 2024. Risorse fondamentali per adeguare gli stipendi degli statali al carovita e recuperare il potere d’acquisto eroso dagli alti tassi inflattivi degli ultimi anni.

Per il Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo si tratta di “una grande risultato non soltanto per l’assoluta rilevanza delle risorse a disposizione, circa un terzo della Legge di Bilancio, ma anche per le tempistiche: da tempo, infatti, tra una tornata contrattuale e l’altra non c’era questa continuità”.

Tra i settori più attesi quello sanitario, da tempo in attesa di un rinnovo sostanzioso, e quello delle funzioni locali, quest’ultimo alle prese con organici sottodimensionati e carichi di lavoro crescenti. La partita dei rinnovi entra nel vivo: il personale della PA potrà presto beneficiare di aumenti in busta paga.

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