Roma, 12 novembre – Cresce il dibattito sulle recenti riforme scolastiche promosse dal governo Meloni, in particolare sui percorsi tecnologico-professionali e sul nuovo liceo del Made in Italy, oggetto di forti critiche e tensioni. Antonio Caso, deputato del Movimento 5 Stelle e capogruppo in Commissione Cultura, accusa il governo di esercitare “vergognose pressioni” sui dirigenti scolastici per ottenere adesioni alle nuove proposte. La denuncia di Caso segue le segnalazioni del sindacato FLC-CGIL, che evidenzia le pressioni ricevute dagli istituti scolastici per la promozione
Pressioni sui dirigenti scolastici per sostenere nuove riforme: una manovra per coprire le debolezze di progetti ideologici?
Secondo il deputato, le parole del Sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti, che ha definito queste pressioni come “normali solleciti”, non sono altro che una “giustificazione debole e insostenibile”. Caso sottolinea che il vero scopo di queste manovre sarebbe arginare l’annunciato insuccesso di percorsi formativi che, a suo dire, rappresentano semplicemente delle “bandierine ideologiche e propagandistiche”. I dati forniti dal Ministero dell’Istruzione confermerebbero infatti l’inesistente attrattività dei nuovi indirizzi, e questa situazione evidenzierebbe la difficoltà del governo nel comprendere i reali bisogni de
“Pensare che i genitori possano iscrivere i propri figli a percorsi di studio così vaghi e approssimativi”, dichiara Caso, “è segno di un governo inadeguato, che ogni giorno dimostra di non conoscere i problemi della scuola”. La critica è mirata direttamente al Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, considerato da Caso incapace di proporre vere riforme e di impegnarsi nella soluzione dei problemi strutturali del sistema scolastico, e accusato di promuovere fini propagandistici a danno della qualità educativa del Paese.
Questa polemica evidenzia un panorama educativo nazionale sempre più polarizzato, in cui le riforme proposte rischiano di dividere ulteriormente le opinioni e l’approvazione pubblica. Il Movimento 5 Stelle, attraverso la voce di Caso, chiede maggiore trasparenza e interventi che rispondono alle necessità reali delle scuole, piuttosto che favorire progetti percepiti come politicamente orientati.
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