Riforma delle Pensioni 2025, la quota 41 non piace ai sindacati che chiedono garanzie per i giovani

Mentre il dibattito sulla riforma pensioni 2025 entra nel vivo, i sindacati propongono una misura a tutela delle future generazioni. La proposta della Lega di introdurre Quota 41 in versione contributiva non ha raccolto il loro consenso. Secondo Cgil, Cisl e Anief sarebbe più opportuno garantire ai giovani un assegno dignitoso, data la precarietà che spesso caratterizza le loro carriere.

Ezio Cigna (Cgil) ha sostenuto che la previdenza complementare non può essere la sola soluzione, chiedendo l’istituzione di “una pensione contributiva di garanzia”. Dello stesso avviso anche Luigi Sbarra (Cisl), che auspica un confronto a settembre sulle tematiche di flessibilità e complementarietà.

Forza Italia preferirebbe aumentare le pensioni minime, mentre FdI punta a contenere i costi. Anche per Anief, con Marcello Pacifico, Quota 41 risulterebbe penalizzante per i lavoratori precari e sottoposti a burnout, specialmente nella scuola. La sua proposta è l’uscita a 62 anni con riscatto gratuito della laurea per questo settore.

I sindacati premono per soluzioni che tutelino le future pensioni dei giovani, spesso alle prese con discontinuità e basse retribuzioni durante la carriera lavorativa.

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