La sperimentazione della riforma degli istituti tecnici e professionali proposta dal Ministro Valditara finisce sotto accusa. I sindacati denunciano anomalie e irregolarità nella lista delle scuole aderenti diffusa dal Mim. Ma cosa sta davvero succedendo?
Il Ministero dell’Istruzione ha comunicato i dati delle 171 scuole che parteciperanno alla sperimentazione della riforma Valditara a partire dal 2024. Ma i sindacati non ci stanno e puntano il dito contro “numeri gonfiati” e “pressioni” da parte del Mim. Addirittura un istituto di Milano sarebbe finito in lista contro la sua volontà.
Ma non è tutto. Nell’elenco spunta una scuola addirittura in Egitto e ben 11 istituti privati. Segno, secondo i sindacalisti, che qualcosa non ha funzionato nella selezione. E non mancano le accuse alle regioni del Sud di essersi “fatte del male da sole” con adesioni di comodo solo per “tenere a galla” la riforma.
C’è poi il caso dell’Istituto Porta di Milano. Nonostante il parere contrario espresso dal collegio docenti, la scuola sarebbe stata inserita lo stesso tra le sperimentali. Una grave irregolarità secondo la Flc Cgil, che parla di mancato rispetto delle regole democratiche.
Ma cosa c’è davvero dietro queste presunte anomalie? Perché alcune scuole avrebbero aderito pur non essendo d’accordo?
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