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Riforma degli Istituti Tecnici 4+2: il Decreto PNRR ne definisce le linee per il 2025-2026

Il Decreto Legge n.208 del 31 dicembre definisce i criteri per l'attuazione della riforma degli istituti tecnici, allineando i curricoli alle esigenze del settore produttivo e promuovendo la sostenibilità ambientale.

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il Decreto Legge n.208 del 31 dicembre 2024 introduce importanti misure per l’attuazione del PNRR, tra cui la riforma degli istituti tecnici in Italia. Questa riforma mira ad allineare i curricoli scolastici alle esigenze del settore produttivo, promuovendo l’innovazione digitale e la sostenibilità ambientale.

Secondo il testo del decreto, a partire dall’anno scolastico 2025/2026, un decreto del Ministro dell’Istruzione e del Merito definirà le misure necessarie per applicare i criteri previsti dalla precedente Legge 175/2022. Tali misure dovranno rispettare i principi di autonomia scolastica e flessibilità dell’offerta formativa.

Tra le principali novità, si prevede l’aggiornamento dei curricoli per rafforzare le competenze chiave degli studenti, con particolare focus su innovazione digitale e made in Italy. Inoltre, verrà rafforzato il legame tra gli istituti tecnici e il tessuto socioeconomico locale, promuovendo maggiore laboratorialità e innovazione.

La riforma mira anche a valorizzare la didattica per competenze e a migliorare il Profilo educativo, culturale e professionale degli studenti. Saranno inoltre definiti nuovi indirizzi, articolazioni, risultati di apprendimento e quadri orari attraverso un apposito decreto ministeriale.

Infine, il decreto prevede meccanismi per garantire la continuità con l’istruzione terziaria (ITS Academy e lauree professionali), attività formative innovative per i docenti, “Patti educativi 4.0” per la condivisione di risorse tra istituti, imprese, enti di formazione e università, nonché misure per l’internazionalizzazione degli istituti tecnici.

Questa riforma rappresenta un importante passo avanti per il sistema di istruzione tecnica in Italia, allineandolo alle esigenze del mercato del lavoro e promuovendo l’innovazione e la sostenibilità ambientale. Gli istituti tecnici saranno così in grado di formare figure professionali maggiormente preparate ad affrontare le sfide del futuro.

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