La riforma degli istituti tecnici va fatta a breve, in poco meno di 20 giorni il governo è chiamato a presentare la legge che rivede uno dei pilastri più importanti della formazione scolastica italiana, gli istituti tecnici appunto.
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La paura è che da questa riforma possa nascere quel sistema ibrido che tanto non piace alla scuola, ma che non piace nemmeno al mondo del lavoro che da sempre chiede tecnici specializzati. L’altra paura invece è che possano somigliare ai nuovi istituti professionali creando un preoccupante doppione.
Nuovi tecnici: sistema ibrido o doppione dei professionali?
Da quel che risulta alla Redazione lo stesso ministro sembra contrario al doppione, tuttavia il solco è stato già tracciato dall’ex ministro Bianchi che invece vedeva gli istituti tecnici del tutto simili ai professionali, probabilmente solo dal numero delle ore da destinare alla didattica laboratoriale negli anni martoriata proprio dai governi di centro-destra.
La riforma Gelmini brucia ancora.
Preoccupante è anche l’annuncio della premier, vorrebbe istituire il Liceo del Made in Italy che sembra tracciare una nuova linea: la nascita di un istituto ibrido fra liceo e istruzione tecnica, fra accoglienza e agrari. Ma serve davvero in Italia questo percorso di formazione? Probabilmente no.
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Intanto al ministero si lavora in maniera spedita per apportare le “correzioni” allo schema di decreto ereditato dal precedente governo e che va aprovato entro la metà del prossimo mese, le scadenze sono fissate dal PNRR, pena la perdita delle risorse, speriamo soloc he la fretta non sia cattiva consigliera.
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