L’incontro di ieri fra le OO.SS e il MIUR ha portato ad un nuovo accordo ovvero al restyling delle classi di concorso, ma non basta.
A darne notizia è il quotidiano ItaliaOggi che riporta in un articolo gli esiti dell’incontro avvenuto ieri fra le organizzazioni sindacali di categoria e il ministero dell’Istruzione.
Riforma classi di concorso: quali i nodi da sciogliere?
Secondo quanto riportato dal giornale, un prima bozza di intervento è già pronta, e corregge errori ed omissioni riferite a circa il 50% delle nuove classi, ma a quanto pare non basta, occorre un intervento legislativo ad hoc.
Tale intervento sarà inserito nell’attuazione della delega sul reclutamento contenuta nella legge 107/2015, ma a causa della complessità di collegamento fra vecchie classi di concorso e nuove rischia di arenarsi.
Le difficoltà maggiori riguarda la ridefinizione delle confluenze: “il meccanismo – scrive ItaliaOggi – previsto dal legislatore per consentire il riconoscimento delle vecchie abilitazioni anche ai fini della mobilità professionale e del ricollocamento degli esuberi. Per non parlare del fatto che la delega, come le altre rfierite alla legge 107/2015, è in scadenza e serve una proroga, probabilmente con emendamento parlamentare al senato al decreto Milleproroghe, per esercitarla”.
Riforma classi di concorso: molti refusi da correggere
Anche i sindacati hanno evidenziato nel frattempo una serie di refusi che vanno rivisti e corretti.
Dubbi anche relative l’assenza della fase transitoria che consenta ai possessori dei vecchi titoli di accesso alle classi di concorso di farli valere ai fini dei prossimi concorsi.