Mucci: “Fermiamo la disinformazione: i lavoratori meritano trasparenza”
Aldo Mucci, rappresentante della SGS Scuola, interviene con un comunicato ufficiale per dissipare i dubbi e le ambiguità che stanno confondendo i lavoratori ex LSU ATA in merito alla ricostruzione di carriera. L’attenzione è rivolta soprattutto alla Sicilia, dove molte segnalazioni indicano che alcune organizzazioni sindacali stanno fornendo informazioni imprecise e fuorvianti.
Secondo Mucci, è errato e ingannevole spingere i collaboratori scolastici ex LSU ATA a includere, nella ricostruzione di carriera, gli anni di servizio svolti come addetti alle pulizie nelle scuole pubbliche, quando erano dipendenti di ditte esterne. “Questo approccio superficiale – sottolinea – rischia di illudere i lavoratori, facendoli credere che la protocollo di una richiesta presso la segreteria scolastica rappresenta un passo valido per ottenere la ricostruzione. Nulla di più lontano dalla realtà”.
Il comunicato ricorda che le assunzioni dei lavoratori ex LSU e degli appalti storici sono avvenute in due fasi principali: il 1° marzo 2020 e il 1° settembre 2021, grazie all’internalizzazione del personale prevista dall’art. 58 del Decreto Legge 69/2013 e dal DDG 2200 del 6 dicembre 2019. Queste assunzioni, riservate a chi aveva accumulato almeno 10 anni di servizio alle dipendenze di ditte esterne, hanno segnato un passo importante con la trasformazione dei contratti da part-time a a tempo pieno. Tuttavia, gli anni trascorsi sotto contratto con aziende esterne non possono essere valutati ai fini della ricostruzione di carriera, perché non riconducibili al rapporto diretto con lo Stato.
“La disinformazione diffusa per ottenere qualche delega sindacale è inaccettabile e danneggia i lavoratori ignari”, conclude Mucci, esortando le organizzazioni sindacali a maggiore responsabilità e trasparenza.
Questo appello invita i lavoratori a informarsi correttamente sui loro diritti e sulle procedure da seguire, evitando scorciatoie che potrebbero rivelarsi inutili o dannose. La chiarezza, sottolinea il SGS, è la base per tutelare la dignità dei lavoratori.
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