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Ricorso e Contributo Unificato 2024 di Iscrizione a Ruolo, tutto quello che occorre sapere

Quando va pagato il contributo unificato e quando invece no, tutto quello che occorre sapere per chi fa ricorso tramite sindacato o tramite legali.

Dal 1° marzo 2002, il contributo unificato ha rivoluzionato il sistema di tassazione degli atti giudiziari, semplificando il processo per i procedimenti civili e amministrativi.

Cos’è il Contributo Unificato di Iscrizione a Ruolo?

Il contributo unificato di iscrizione a ruolo è la tassa introdotta dal 1° marzo 2002 per snellire e unificare il sistema di pagamento delle spese processuali. Prima della sua introduzione, i contributori dovevano affrontare una serie di imposte diverse, tra cui imposte di bollo e diritti di cancellazione. Oggi, questo contributo sostituisce tutte le altre spese previste per i procedimenti civili, amministrativi e di volontaria giurisdizione.
Il contributo viene applicato per ogni grado di giudizio e la sua entità varia a seconda del valore o della tipologia della controversia, seguendo uno schema a scaglioni. La procedura concorsuale è inclusa in questa tassazione.

Contributo unificato e reddito aggiornato al 2024

Il pagamento del contributo unificato è legato al reddito familiare, ovvero si cumulano i redditi di tutti i componenti che risiedono allo stesso domicilio, ne consegue, quindi,che possono usufruire dell’esenzione contributo unificato tutti i soggetti che hanno un reddito inferiore ad € 38.514,03 (il triplo di 12.838,01), reddito che viene aumentato di € 1.032,91 per ciascun familiare convivente a carico (tale importo viene annualmente rivalutato). Tutti gli altri lo devono pagare.

Come pagare il contributo unificato

Dal marzo 2022, il pagamento del contributo unificato può essere effettuato esclusivamente attraverso modalità telematiche, tramite il sistema pagoPA, come previsto dalle modifiche all’art. 192 del TUSG. Il versamento può essere realizzato direttamente sul Portale dei Servizi Telematici del Ministero della Giustizia. Importante ricordare che dal marzo 2022 non sono più accettati pagamenti tramite il modello F23.

Diritto al Rimborso

Nel caso di un versamento non dovuto o eccedente, è possibile richiedere un rimborso entro due anni dal pagamento, come indicato nella circolare MEF 33/2007. Se il pagamento è avvenuto tramite modalità non conformi, il rimborso deve essere richiesto entro 30 giorni.

Conclusione

Il contributo unificato semplifica il processo di pagamento delle spese giudiziarie. Seguendo le modalità telematiche prescritte, si evitano errori che potrebbero portare alla necessità di ripetere il versamento o di presentare un’istanza di rimborso.

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