Della regionalizzazione della scuola vi abbiamo parlato più volte. Evidenziando che gli squarci alla Costituzione partono da lontano, tuttavia dopo i referendum vinti dalla Lega nelle regioni amministrate dal partito di Salvini ecco che iniziano a circolare le bozze.
Chiaramente tali bozze dovranno poi passare dai vari ministeri che hanno competenza in materia di istruzione pubblica, ma il dado ahi noi è tratto.
La Lega ha vinto e a giudicare dai risultati delle elezioni dell’Abruzzo, lo ha fatto con i voti del Sud. Adesso la regionalizzazione avrà un percorso addirittura preferenziale?
A poco o a nulla varrà l’opposizione dell’alleato di governo il M5S che fino ad oggi ha provato a frenare una delle riforme che renderanno parcellizzata l’Istruzione e va da sé che saranno per certi aspetti tante scuole quante saranno le regioni italiane, con annessi e connessi del caso.
Le bozze della regionalizzazione della scuola
Ma andiamo ai documenti, fino a poche ore fa riservati e diffusi in rete da Roars.
Bozza Lombardia
testo che recepisce osservazioni Ministeri (eccetto MEF) – Intesa sottoscritta tra il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia
Bozza di intesa – Veneto
testo che recepisce osservazioni Ministeri (eccetto MEF) – Intesa sottoscritta tra il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e il Presidente della Regione Veneto Attilio Fontana
Bozza di intesa – Emilia Romagna
Intesa sottoscritta tra il Ministro con delega agli Affari regionali e le Autonomie Erika Stefani e il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini (Proposta aggiornata al 20 dicembre 2018)
Da adesso le regioni del resto del Paese e gli stessi insegnanti del Sud dovranno impegnarsi forte.