Relativamente al dibattito apertosi dopo la pubblicazione del recente DM n.259/2022, che istituisce le GM regionali sul sostegno, il comitato “Nessun precario resti escluso” ribadisce la validità dell’impianto finalizzato al reclutamento del personale specializzato sul sostegno che è contenuto in tale decreto e le seguenti proposte di miglioramento: inserimento nella GM regionale degli specializzandi del settimo ciclo; che la procedura di reclutamento non sia limitata fino all’anno 2025 ma diventi a regime; l’incremento di punteggio, già riconosciuto pari a 12 punti, per la selettività della procedura di accesso al corso di specializzazione, portando tale punteggio ad almeno 24 punti (cfr. punto A.2 della TAB A7 allegata all’OM n. 112/2022).
Non si può fare a meno di evidenziare le prese di posizione di alcuni sindacati contro la regionalizzazione delle graduatorie, i quali stanno facendo critiche che in qualche caso sono infondate e supportate anche da motivazioni superficiali.
Abbiamo letto e ascoltato da alcuni sindacalisti che non ha senso cambiare la procedura del reclutamento da GPS perché funziona bene; in realtà, tale procedura al momento non esiste e il fatto che funzioni bene non è un motivo valido per dire che un’altra procedura non sia ulteriormente efficace, considerato che le GM regionali consentono agli insegnanti specializzati di avere una maggiore possibilità di reclutamento e, di conseguenza, una più ampia copertura di posti anche in quelle province dove ci sono più posti vacanti di altre zone della regione.
Innanzitutto, è il caso di far presente che la procedura di reclutamento da prima fascia GPS, disposta dal comma 4 art. 59 DL 73/2021, andrebbe prorogata ulteriormente perché, essendo inizialmente prevista solo per il reclutamento dell’A.S. 2021/22, è stata prorogata solo per l’A.S. 2022/23 all’interno del decreto milleproroghe approvato a febbraio 2022. Pertanto, riteniamo che le richieste sindacali siano abbastanza bizzarre: occorrerebbe abrogare un DM appena pubblicato e mai applicato, attuativo di un emendamento contenuto nella legge 79/2022, e poi procedere all’ulteriore proroga del comma 4 art. 59 del DL 73/2021.
Tali sindacalisti non specificano che la procedura da GM regionali consentirebbe lo spostamento al nord Italia di coloro che, pur provvisti di specializzazione, hanno scelto alcune province del sud per l’iscrizione nelle GPS, pensando di riuscire a prendere almeno una supplenza, ma sono rimasti senza lavoro per il numero eccessivo di concorrenti specializzati, che al sud è aumentato in modo vertiginoso negli ultimi due anni; in tal modo, si darebbe la possibilità agli specializzati, bloccati nelle GPS al sud per un altro anno, di concorrere per il ruolo al nord, favorendo la copertura dei posti su sostegno con insegnanti specializzati in quelle zone del nord Italia, dove è notevole la mancanza di docenti specializzati.
Inoltre, alcuni sindacalisti omettono di ricordare che l’inserimento negli elenchi aggiuntivi di prima fascia GPS da parte degli specializzandi del settimo ciclo avverrebbe in coda e non a “a pettine”, finendo per premiare chi si inserisce prima rispetto a chi possiede più anzianità di servizio. Contro l’inserimento in coda ci sono state sentenze di tribunali e Corte costituzionale, una su tutte la sentenza 41/2011 della Corte costituzionale, che ha dichiarato incostituzionale il fatto di stare avanti solo per “il mero dato formale della maggiore anzianità di iscrizione nella singola graduatoria provinciale” perché “comporta il totale sacrificio del principio del merito posto a fondamento della procedura di reclutamento dei docenti”.
Notiamo anche poca coerenza da parte di alcuni sindacalisti che, da un lato, sostengono che gli specializzandi del settimo ciclo non verrebbero esclusi perché ci sarebbe comunque il loro inserimento negli elenchi aggiuntivi, omettendo che l’inserimento avviene in coda, favorendo in tal modo chi ha acquisito il titolo di specializzazione un anno prima, che quindi si troverebbe avanti, anche senza aver mai lavorato, rispetto a chi si inserisce nell’elenco aggiuntivo; dall’altro lato, gli stessi sindacalisti premono affinché la procedura di reclutamento su sostegno venga estesa alla seconda fascia GPS, in cui sono presenti coloro che hanno maturato almeno tre anni di servizio su sostegno, pertanto, in quest’ultimo caso vorrebbero favorire chi ha più anzianità di servizio, contraddicendosi rispetto a quanto riportato in precedenza.
Fatto il punto della situazione sull’istituzione delle GM regionali, il comitato “Nessun precario resti escluso” pone l’attenzione sulla questione dei posti messi a bando per l’accesso al TFA sostegno, che risulta ampiamente squilibrata per aree territoriali, in relazione al fabbisogno di insegnanti di sostegno.
Si riportano alcuni dati per evidenziare il fatto che, a fronte del fabbisogno regionale di insegnanti di sostegno, le università del nord Italia, a differenza di quelle del sud, hanno messo a bando un numero molto ridotto di posti per l’accesso al TFA sostegno degli ultimi cicli.
Posti vacanti in organico di diritto dopo la fase dei trasferimenti nelle scuole statali di ogni ordine e grado A.S. 2022/23
Lombardia: 8571, Veneto: 3105, Friuli: 440, Emilia-Romagna: 2788, Piemonte: 3477
Campania: 1327, Calabria: 382, Puglia: 1294, Sicilia: 932
A tali posti in organico di diritto vanno aggiunti i posti di sostegno in deroga, per i quali si stipula un contratto di supplenza al 30 giugno e per i quali è opportuno avere personale specializzato, ma la mancanza di docenti specializzati costringe a coprire i posti in deroga, soprattutto nelle regioni del nord Italia, con supplenti anche senza esperienza di insegnamento.
Posti di sostegno in deroga A.S. 2022/23 (dati riferiti al 06/09/2022 – Fonte: Ministero dell’Istruzione – Direzione generale per i sistemi informativi e la statistica – Ufficio di statistica)
Lombardia: 6742, Veneto: 3851, Friuli: 566, Emilia-Romagna: 4142, Piemonte: 7421
Campania: 4564, Calabria: 3305, Puglia: 2339, Sicilia: 8715
Posti messi a bando per l’accesso al settimo ciclo TFA sostegno (cfr. DM 333/2022 allegato A) per ogni ordine e grado di scuola
Lombardia: 1240, Veneto: 920, Friuli: 290, Emilia-Romagna: 800, Piemonte: 450
Campania: 2480, Calabria: 2070, Puglia: 2750, Sicilia: 5000
Allo scopo di rimediare a questa palese discriminazione territoriale tra i posti per l’accesso alle specializzazioni e il fabbisogno regionale di insegnanti, il comitato “Nessun precario resti escluso” ritiene che sia doveroso fare una concertazione tra Ministro dell’Istruzione e del Merito, Ministro dell’Università e della Ricerca, Comitato Nazionale dei Direttori del Sostegno e Rettori delle Università, in modo da poter stabilire una più equa ripartizione regionale dei posti da bandire per l’accesso al prossimo ciclo del TFA sostegno.
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