HomeComunicato StampaQuesta scuola non è un parcheggio: alunni e insegnanti a rischio coronavirus

Questa scuola non è un parcheggio: alunni e insegnanti a rischio coronavirus

La scuola dell’infanzia e primaria deve rimanere aperta non tanto per la sua missione educativa, ma perché offre un servizio di babysitteraggio statale. Le aule delle scuole italiane sono piccole e affollate, e con l’inverno che mano a mano si farà più rigido non sarà possibile arearle costantemente. Vediamo i nostri alunni che hanno imparato a indossare correttamente la mascherina e che giorno dopo giorno interiorizzano sempre più i comportamenti prescritti per fronteggiare l’emergenza, ma lo Stato è in grado di garantire loro le condizioni ambientali necessarie a non diffondere il contagio? È quasi ironico vedere come nelle conferenze di Conte si rispettino ampi distanziamenti in spazi consoni, mentre nelle nostre aule siamo necessariamente stipati per otto ore al giorno. Perché non vi fate un giro nelle scuole? Come insegnanti continuiamo a prestare servizio con passione e competenza, ma ci sentiamo trascurati come persone. Il Coordinamento Nazionale SFP ha fatto proposte concrete a partire dallo sdoppiamento delle classi a tempo pieno per garantire un reale distanziamento e una maggiore sicurezza senza pesare minimamente sulle casse erariali. Non possiamo chiedere alle famiglie di mandare i bambini a scuola per quattro ore anziché otto? Francamente ci sembra che molte, troppe famiglie abbiano toccato con mano la tragedia del coronavirus e che quantomeno per i mesi invernali sarebbe doveroso mettere in atto misure più responsabili anche nella scuola italiana.
Il 15% dei contagi avviene nelle scuole, come afferma Ricciardi, il consigliere del ministro alla salute Roberto Speranza per l’emergenza covid-19, eppure si continua a ripetere che le scuole sono un luogo sicuro solo perché è necessario un posto dove parcheggiare i bambini.
Il Coordinamento Nazionale SFP chiede che vengano prese in seria considerazione le proposte a tutela degli alunni e dei lavoratori della scuola argomentate nel documento allegato.
Quando in futuro ci guarderemo indietro e ci domanderemo se si poteva fare meglio o se c’erano soluzioni per ridurre i contagi che avremmo potuto mettere in pratica sarà troppo tardi. Le dichiarazioni d’intenti valgono poco senza un impegno concreto e un cambiamento di approccio da mettere in atto subito.

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