Il Ministero dell’Istruzione e del Merito al Lavoro per le nuove graduatorie, allo studio l’attribuzione di 10 punti in più per docenti tutor ed orientatori.
La mobilità del personale docente è al centro di un acceso dibattito, con il tavolo tecnico del Ministero dell’Istruzione che continua a lavorare sulla stesura dell’Ipotesi di Contratto per il triennio 2025/28. Questa settimana, l’attenzione si concentra sulle tabelle di valutazione dei titoli, un tema che ha suscitato molteplici opinioni tra gli insegnanti.
Con l’introduzione delle figure del docente tutor e del docente orientatore, attivate dal 2023/24 e previste dal PNRR, si apre una nuova era per il personale scolastico. Queste figure, già integrate nel Contratto Collettivo Nazionale 2019/21, mirano a migliorare la qualità dell’insegnamento e a sostenere gli studenti nel loro percorso educativo.
A partire da aprile 2023, il Ministero ha emesso una direttiva che prevede un punteggio aggiuntivo per i docenti che ricoprono tali ruoli. Questo punteggio sarà determinante per le graduatorie interne e per la mobilità del personale. Tuttavia, restano molte domande aperte: quale sarà l’entità del punteggio? Sarà attribuito per anno scolastico o per triennio? E soprattutto, il punteggio sarà riconosciuto solo al termine di un triennio?
Il Ministero ha chiarito che la disponibilità a svolgere il ruolo di tutor per un triennio non implica un vincolo di permanenza nell’istituzione scolastica, permettendo così una maggiore flessibilità per i docenti.
In aggiunta, il decreto Caivano (DL 123/2023) introduce un ulteriore punteggio per i docenti a tempo indeterminato che operano in aree a rischio di abbandono scolastico. Questo riconoscimento, che prevede un punteggio aggiuntivo dopo un triennio di servizio nella stessa scuola, si applica anche a chi garantisce continuità didattica agli studenti e non presenta domande di mobilità.
La questione cruciale resta quella della misura del punteggio aggiuntivo. Prima della conversione in legge, si parlava di un incremento di 10 punti dopo il triennio, ma ora la decisione finale spetta alla contrattazione collettiva nazionale.
In conclusione, il dibattito sulla mobilità del personale docente è solo all’inizio. Con la definizione delle tabelle di valutazione e l’assegnazione del punteggio, il Ministero dell’Istruzione si prepara a un cambiamento significativo che potrebbe influenzare profondamente il panorama educativo italiano. I docenti attendono con interesse ulteriori sviluppi, sperando in un sistema di valutazione equo e trasparente che valorizzi il loro impegno professionale.
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