I docenti italiani sono gli eroi moderni, meritano il Nobel per la Pace
La questione del mancato rinnovo del contratto della scuola ha fatto precipitare il potere di acquisto dei salari dei docenti e del personale ATA. Il contratto è ancora inchiodato al triennio economico 2006/2009 e il rinnovo slitta al 2018 con aumenti da fame, si parla di 25/40 Euro al mese, un insulto al lavoro dei docenti che nonostante le umiliazioni continua ad entrare in classi sempre più numerose, a fare i conti con una burocrazia soffocante, a gestire allievi BES e DSA e ad insegnare.
Professori eroi
Professori Eroi, ormai da più parte si sta prendendo coscienza che il lavoro del docente è quasi una missione da eroe. La società sta cambiando ad una velocità che nemmeno chi studia i fenomeni sociali lo aveva previsto, le riforme mortificanti varate dai governi negli ultimi 20 anni hanno ridotto all’osso le risorse per l’Istruzione portando il Paese in coda alle classifiche europee. La retribuzione del personale docente ed ATA è poco più dell’assegno sociale degli altri stati europei e nonostante ciò entrano in classe, si formano, trasmettono saperi, formano al meglio delle loro possibilità le generazioni future, integrano i disabili, includono gli stranieri, combatto il bullismo e il cyberbullismo e sopportano le vessazioni della politica (vedi fannulloni di brunetta n.d.r.) e di chi non conosce il lavoro dei docenti come Salvini che li vede 3 mesi in vacanza.
Il premio Nobel ai professori italiani
La nostra (forse) è una provocazione. I veri eroi moderni sono i nostri docenti. In prima linea già dalla scuola dell’Infanzia dove una sola maestra deve gestire 25/30 bambini quando un genitore con un solo figlio dice di non riuscire a farcela. Proprio nella scuola dell’Infanzia avviene la prima inclusione: bambini italiani, stranieri, immigrati, disagiati e con problemi ancora non diagnosticati, in una sola sezione. Le maestre iniziano un percorso improntato sulla crescita del bambino legato agli aspetti psicologici, caratteriali e familiari. Le difficoltà sono enormi, ma non mollano, le maestre non mollano. E poi arriva la scuola Primaria, anche qui le maestre in prima linea, hanno forse il compito più delicato quello di insegnare le basi, ed anche qui le difficoltà non mancano. I mezzi sono ormai pochi, anche la carta igienica manca nelle scuole, figuriamoci la carta per scrivere e disegnare. Spesso la comprano loro stesse con quello stipendio misero che lo Stato gli riconosce e che resta bloccato al triennio economico 2006/2009. Spesso lavorano in strutture fatiscenti e pericolanti. Professori eroi moderni anche alle medie e alle superiori, fra percorsi didattici ideati da chi la scuola ormai non la conosce più, da una burocrazia soffocante e da classi numerose.
Dacia Maraini e gli eroi
Le recenti dichiarazioni della nota scrittrice Dacia Maraini hanno ispirato questo editoriale della domenica. L’autrice ha utilizzato parole forti contro la recente riforma della scuola voluta da Renzi: è sbagliato definire i presidi come “dirigenti”, “perché la scuola non è un’azienda e deve formare, non produrre”. “Per fortuna – ha concluso la Maraini – c’è una rete di giovani insegnanti appassionati che la sostengono pur con uno stipendio bassissimo. Un maestra – ha concluso – è un eroe”. Gli Eroi meritano il Nobel. I docenti italiani meritano il Nobel per la Pace.