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Prof. Galli: non è opportuno riaprire le scuole, lo afferma in un convegno della FGU Gilda

In un convegno organizzato dalla FGU- Gilda di Milano è intervenuto il noto infettivologo prof. Galli sul ritorno in classe di studenti, insegnanti della scuola dell’infanzia, primaria e prima classe della scuola secondaria di primo grado subito dopo le festività pasquali.

Nel Lazio le scuole riapriranno già lunedì solo per tre giorni prima delle festività pasquali.

Il ritorno in classe nelle zone rosse è stato annunciato oggi dal Presidente del Consiglio Prof Mario Draghi anche se era stato anticipato nei giorni precedenti da vari esponenti politici.

Per il prof. Galli, che aveva sempre raccomandato la chiusura delle scuole già nel pieno della seconda ondata pandemica, non è assolutamente opportuno, per l’ andamento della pandemia, riaprire le scuole dopo Pasqua, anzi è vivamente sconsigliato.

Con la nuova variante inglese, oggi predominante in Italia, il virus, molto più aggressivo, osserva il prof Galli, si diffonde molto bene anche tra bambini e adolescenti.
È vero – ha proseguito Galli nel suo intervento – che è stata vaccinata la gran parte degli insegnanti, aspetto che perlomeno riduce l’elemento di tensione sulla riapertura delle scuole per quanto riguarda la messa in sicurezza degli operatori. Però è evidente che bambini e giovani che contraggono il virus portano l’infezione a casa contagiando nonni e genitori che, se non ancora vaccinati, non sono in sicurezza e non lo saranno di certo dopo Pasqua”.

Osserviamo che non in tutte le aree del paese la maggior parte del Paese il personale della scuola è stato vaccinato con AstraZeneca, facciamo l’ esempio proprio della Lombardia e che la prima dose offre una protezione molto parziale.
Ma ridiamo la parola al noto infettivologo.
“Si tratta di un discorso più demagogico che realistico rispetto ai bisogni. Una proposta che mi sentirei di fare, di non semplice realizzazione, è di una riapertura graduale con test salivari, che sono poco invasivi e possono essere facilmente gestiti in ambiente scolastico da insegnanti già vaccinati. Su questa base – ha spiegato Galli – potremmo almeno avere una rapida identificazione dei focolai di infezione nelle singole scuole, sempre che questo sistema funzioni e sia provato”.
“In questo modo potremmo limitare il rischio, ma temo che se facessimo i test e riaprissimo subito dopo Pasqua, continueremmo a dover richiudere perché troveremmo un sacco di focolai ancora aperti. Pur con le limitazioni imposte, temo che le feste pasquali finiranno per essere una causa di incremento di spostamenti delle persone e, come ormai sappiamo bene, il virus cammina sulle gambe della gente”.

In pratica con la saggezza del suo sapere scientifico scevro da considerazioni politiche il prof. Galli sta dicendo di tenere chiuse le scuole chiuse anche perché la campagna vaccinale va a rilento e abbiamo vaccinato appena il 5% degli ultraottantenni la generazione dei nonni e dei padri tra cui è più alto il tasso di mortalità da covid 19.
Peccato che ancora una volta i consigli del prof. Galli come è capitato durante il governo Conte 2 non saranno seguiti

Libero Tassella

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