Gli stipendi diminuiranno nel 2024 – La conferma del taglio del cuneo contributivo e dell’Irpef a tre aliquote nel 2025 rischia di imbattersi in criticità impreviste a causa della recente procedura d’infrazione per deficit eccessivo avviata dall’UE e del ritorno alle regole del Patto di Stabilità.
Come trovare le risorse per mantenere le promesse?
Il governo intende confermare il sistema dell’Irpef a tre scaglioni e la decontribuzione per i redditi fino a 35mila euro nel 2025, compensando i minori incassi fiscali attraverso il fondo delega fiscale. Tuttavia, la manovra dovrà rispettare parametri di deficit più stringenti a causa della procedura d’infrazione e del ripristino del Patto UE.
Entro settembre il governo dovrà presentare un piano pluriennale per contenere la spesa e indicare le coperture per finanziare la riduzione del cuneo anche nel 2025. Ma le stime parlano di un fabbisogno di almeno 18 miliardi, di cui 10,8 solo per la decontribuzione. L’Upb ha inoltre evidenziato il rischio di distorsioni sugli scaglioni di reddito interessati.
Mantenere le promesse diventa complesso nel nuovo quadro di vincoli europei. Sarà fondamentale indicare fonti credibili per trovare i fondi necessari, evitando il pericolo che le misure finiscano per peggiorare la disuguaglianza piuttosto che ridurla. Un equilibrio delicato, su cui il governo sarà chiamato a confrontarsi con l’UE.
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