Un’importante iniziativa legislativa per il settore dell’istruzione e della ricerca prende forma in Senato. La senatrice di Fratelli d’Italia, Ella Bucalo, ha presentato un disegno di legge volto a migliorare le condizioni previdenziali del personale del comparto istruzione e ricerca, con particolare attenzione al riscatto agevolato degli anni di studi universitari.
La proposta, annunciata ufficialmente durante la seduta del Senato del 6 marzo, si inserisce in un più ampio quadro di riforme mirate a valorizzare il lavoro di docenti, ricercatori e personale scolastico. L’obiettivo è riconoscere il ruolo fondamentale che queste figure svolgono nelle istituzioni educative e accademiche, garantendo loro misure di welfare più efficaci e sostenibili.
Attualmente, secondo i dati INPS, il costo per riscattare un solo anno di studi universitari si aggira intorno ai 6.076 euro, cifra che per un intero percorso accademico di cinque anni supera i 30.000 euro. Un onere economico particolarmente elevato che rende difficile, se non impossibile, l’accesso a questa opportunità per molti lavoratori del settore. La proposta della senatrice Bucalo punta a ridurre sensibilmente questo costo, abbassando l’aliquota al 5%. In termini pratici, ciò significherebbe un esborso di circa 900 euro per ogni anno di studi riscattato, rendendo così il riscatto della laurea più accessibile e sostenibile sia per gli interessati che per le casse dello Stato.
Questa riforma si pone anche in un’ottica di rinnovamento generazionale: favorendo un più rapido accesso al pensionamento per i lavoratori del comparto istruzione e ricerca, si creerebbe spazio per nuove assunzioni, con un impatto positivo sulla qualità dell’insegnamento e della formazione accademica. Inoltre, la proposta tiene conto del benessere psicologico del personale docente e delle condizioni di sicurezza sul lavoro, due aspetti sempre più centrali nel dibattito sulle politiche educative.
L’iniziativa della senatrice Bucalo si inserisce in un contesto più ampio di riforme che il Governo sta portando avanti per migliorare il sistema previdenziale italiano, con l’obiettivo di renderlo più equo e sostenibile. Se approvata, questa misura potrebbe rappresentare un passo significativo verso un riconoscimento concreto del valore della formazione universitaria e del contributo dei docenti e ricercatori al progresso della società.
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