Negli ultimi giorni, via Cavour a Roma ha ospitato una protesta vivace e determinata da parte degli insegnanti, stanchi di essere trattati come lavoratori stagionali. Il mondo della scuola ha espresso chiaramente la sua posizione: basta mercificare l’istruzione e perpetuare il precariato tra i docenti veterani. Tuttavia, a distanza di qualche giorno dalla manifestazione del 12 ottobre 2024, dal Ministero dell’Istruzione (MIM) non è ancora arrivata una risposta concreta.
La situazione è critica. La riforma Bianchi, avviata attraverso i fondi del PNRR, si è dimostrata inadeguata, specialmente per quanto riguarda la formazione e il reclutamento del personale scolastico. In aggiunta, la Commissione Europea ha deferito l’Italia alla Corte di Giustizia dell’UE per l’abuso reiterato dei contratti a termine, evidenziando l’urgenza di una riforma strutturale. Nonostante ciò, il MIM si è limitato a chiedere “maggiore flessibilità”, senza affrontare il nodo centrale: la stabilizzazione dei precari.
Gli insegnanti chiedono l’immediato blocco delle nuove procedure concorsuali previste dal PNRR e propongono un doppio canale di reclutamento: il 50% da concorsi e il 50% da graduatorie di merito. Questa soluzione, ampiamente condivisa sia dalla scuola che dall’Europa, sarebbe un passo decisivo per risolvere il problema del precariato cronico.
Ora, la palla è nelle mani del governo. Risponderà finalmente alle richieste del Paese e dell’Europa o continuerà a rimandare, aggravando ulteriormente una situazione già compromessa?
Comunicato – No al concorso PNNR 2 Si al doppio canale
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