Precari – Immissioni in ruolo 2018 dimezzate per via degli scatti di anzianità

L’ultimo regalo del governo Gentiloni/Renzi penalizza i precari della scuola che sperano nella stabilizzazione. Le risorse stanziate per le immissioni in ruolo dei precari sono di circa 150 milioni di Euro, tale somma permetterà di immettere in ruolo soli 3.530 unità.  Tali immissioni in ruolo riguardano la trasformazione dell’organico di fatto in diritto, si tratta dunque di docenti che di fatto lavorano già nella scuola con incarichi annuali. Le risorse sono necessarie per la ricostruzione di carriera.

Scatti d’anzianità e ricostruzione di carriera

ricostruzione di carriera

Ricordiamo che dopo la conferma in ruolo e dopo aver superato con profitto l’anno di prova, i neoimmessi in ruolo hanno diritto alla ricostruzione di carriera che equivale agli scatti d’anzianità, pertanto lo Stato dovrà riconoscere nel cedolino dello stipendio sia l’adeguamento, che gli arretrati maturati negli anni in cui hanno svolto il servizio da precari. Ricordiamo ai nostri lettori che i primi 4 anni da precario sono calcolati per intero e gli ulteriori anni per i 2/3. Dopo un certo periodo di anni, però, l’amministrazione procede alla formazione di un ulteriore decreto di ricostruzione con il quale riconosce per intero tutti gli anni di precariato.

Il gradone degli scatti di anzianità fra uno scaglione ed un altro è di circa 100 Euro al mese, che va quindi calcolato anche per gli anni lavorati da precario, ecco perchè le risorse stanziate risultano poche, o meglio servono solo a soddisfare solo 3.530 unità, gli altri dovranno attendere ancora e sperare che il nuovo governo riesca a reperire altre risorse da destinare appunto alle immissioni in ruolo del personale della scuola.