Il precariato rischia di diventare una piaga, si stima che nell’anno scolastico 2019/2020 saranno migliaia i precari incaricati di salire in cattedra. Quota 100 ha contribuito allo svecchiamento ma non sono state previste le assunzioni per sostituire i docenti andati in pensione grazie a questa misura.
Nel frattempo però le fila dei precari si gonfiano. Ci sono i precari storici delle GAE, i precari della II fascia delle graduatorie di istituto e quelli della III fascia e alcuni con le MAD.
I contratti che stipuleranno a settembre scadranno al 31 agosto o al 30 giugno, i primi più fortunati sono coloro i quali saranno nominati su un posto vacante ad organico di diritto, i secondi sui posti ad organico di fatto, poi ci saranno gli incaricati a coprire le supplenze temporanee o gli spezzoni rimanenti.
Intanto il nuovo Governo sembra intenzionato a rivedere il reclutamento cestinando i PAS non selettivi. Ricordiamo, difatti, che l’Intesa firmata il 24 aprile con i sindacati parlava chiaramente di PAS selettivi. Pare si voglia puntare tutto sui concorsi ordinari selettivi.
A nostro parere all’emergenza precariato occorre dare risposte, risorse permettendo, ovviamente.
Bisogna dunque assumere dalle Gae, dalle graduatorie dei concorsi 2016 e 2018, fare una mappatura nazionale dei posti realmente vacanti e disponibili, permettendo a chi intenda spostarsi sul territorio nazionale di farlo volontariamente.
Occorre attivare i corsi di specializzazione sul sostegno per un numero consistente di docenti.
Dopodiché bandire immediatamente i concorsi nazionali per la scuola primaria e secondaria di I e II grado permettendo ai vincitori di essere assunti in tempi brevissimi e agli idonei del concorso di conseguire l’abilitazione per inserirsi in II fascia delle graduatorie di istituto.