Roma, 22 gennaio – La Senatrice del Movimento 5 Stelle, Vincenza Aloisio, ha lanciato un duro attacco al governo Meloni per l’incapacità nella gestione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), con particolare riferimento agli asili nido. In una nota, Aloisio ha denunciato che, a fronte di uno stanziamento di 3,24 miliardi di euro, solo il 25% dei fondi destinati agli asili nido è stato effettivamente utilizzato, con un desolante 3% dei progetti completati.
“I dati forniti dalla piattaforma ReGiS non possono essere ignorati. La riduzione dei posti per i bambini, da 264.480 a 150.480, è un chiaro segnale di un governo che non sa come gestire le risorse e le opportunità che ha a disposizione,” ha dichiarato la Senatrice. Questo rallentamento rappresenta un duro colpo per un Paese già al di sotto della media europea in termini di offerta di asili nido, con il rischio di perdere ulteriori 17.400 posti, un fallimento che potrebbe compromettere il futuro educativo di migliaia di bambini.
Il termine previsto per il completamento dei lavori è fissato al 2026, ma i ritardi accumulati rendono sempre più concreta la possibilità che i fondi non utilizzati debbano essere restituiti all’Unione Europea. Questo scenario non rappresenta solo un danno per le famiglie italiane, ma anche un freno allo sviluppo socio-economico del Paese. “Ogni giorno che passa senza un intervento deciso è un giorno sprecato per le generazioni che verranno,” ha aggiunto Aloisio, sottolineando l’urgenza di un cambio di rotta immediato.
La Senatrice ha anche richiamato l’attenzione sul recente allarme lanciato dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio, che ha evidenziato le criticità nella gestione del Pnrr. Tuttavia, nonostante questi segnali, il governo non ha ancora mostrato alcun intervento concreto per affrontare la situazione.
“Il Movimento 5 Stelle esige un cambio di rotta immediato. È fondamentale investire nell’istruzione, che rappresenta la base dello sviluppo sociale ed economico del nostro Paese. Non possiamo permettere che il futuro dei nostri bambini venga sacrificato sull’altare dell’immobilismo,” ha concluso.
Con i fondi del Pnrr in bilico e un sistema educativo in difficoltà, il dibattito sulla gestione delle risorse diventa sempre più pressante. Le famiglie italiane attendono risposte concrete e immediate, mentre l’urgenza di costruire un futuro migliore per i bambini si fa sempre più sentire.
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