In una recente indagine condotta sui diversi trattamenti riservati al personale ATA (amministrativo, tecnico e ausiliario) e ai docenti all’interno del sistema scolastico, è emersa una marcata disparità che solleva interrogativi sulla valutazione delle diverse figure professionali nel contesto scolastico.
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Una delle principali differenze riguarda l’accesso gratuito ai musei, un privilegio riservato ai docenti e non esteso al personale ATA. Questa scelta può essere interpretata come un messaggio che la cultura è appannaggio dei soli docenti, mentre gli altri membri del personale scolastico ne sarebbero esclusi.
Il personale ATA si sente discriminato sia economicamente che negli strumenti
Un’altra discriminazione – denuncia il personale ATA – riguarda la cosiddetta Carta del Docente, un’iniziativa che fornisce un bonus economico ai docenti per l’acquisto di strumenti tecnologici, come computer e dispositivi elettronici, utili per lo svolgimento del loro lavoro. Il personale ATA, tuttavia, non ha diritto a questa agevolazione, in quanto si ritiene che non abbiano la stessa necessità di tali strumenti.
Questa distinzione diventa ancor più controversa se si considera che il personale ATA è spesso chiamato a presentare domande di assenza tramite l’utilizzo di portali online, operazione che richiederebbe l’utilizzo di un computer o di un dispositivo elettronico. Pertanto, si solleva il dubbio sulla coerenza delle politiche adottate dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) in merito alle esigenze del personale ATA.
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La questione della disparità di trattamento tra docenti e personale ATA solleva interrogativi sulla valutazione delle diverse figure professionali all’interno del sistema scolastico e sulla necessità di riconoscere il contributo di tutti i lavoratori della scuola, indipendentemente dal ruolo ricoperto. È importante che il MIUR affronti queste tematiche e lavori per garantire pari opportunità e risorse a tutti i membri del personale scolastico.