In un sistema scolastico in continua evoluzione, la questione dei permessi per il diritto allo studio assume un’importanza cruciale per il personale docente e ATA. Mentre la fruizione di tali permessi è generalmente riservata al personale a tempo indeterminato e con supplenze annuali, alcune regioni offrono interessanti eccezioni anche per i supplenti brevi e saltuari.
Nonostante la definizione dei criteri per l’utilizzo dei permessi studio sia demandata alla contrattazione integrativa regionale (CIR), la maggior parte dei contratti regionali prevede la possibilità di usufruirne sia per il personale a tempo indeterminato che per i docenti con supplenza annuale. Inoltre, molti CIR estendono questa opportunità anche al personale in servizio fino al termine delle attività didattiche.
Tuttavia, la situazione è diversa per i supplenti brevi. Nella maggior parte dei casi, infatti, non è prevista la fruizione dei permessi per il diritto allo studio per questa categoria di personale. Tuttavia, alcune regioni si distinguono per le loro eccezioni.
Le eccezioni regionali per i supplenti brevi
Il CIR Lombardia e il CIR Piemonte rappresentano le principali eccezioni in questo ambito. Il CIR Lombardia prevede che “il personale con contratto a tempo determinato con supplenza breve o saltuaria nel periodo dall’1 settembre al 20 gennaio dell’anno scolastico di riferimento può produrre domanda di fruizione dei permessi tra il 10 e il 20 gennaio”.
Invece, il CIR Piemonte stabilisce che “il personale docente ed ATA supplente temporaneo, compreso quello nominato ai sensi degli articoli 231-bis, 235 e 32, può fruire dei permessi purché la durata del contratto sia superiore al periodo di fruizione dei permessi stessi”.
Altre regioni, come Puglia, Liguria e Friuli Venezia Giulia, consentono la fruizione dei permessi al personale con supplenza temporanea, ma solo se il contratto è fino al termine delle lezioni.
Queste eccezioni a livello regionale rappresentano un’opportunità importante per i supplenti brevi e saltuari, che spesso si trovano esclusi da questo importante strumento di formazione e aggiornamento professionale. Comprendere le specifiche normative regionali diventa quindi fondamentale per poter accedere a tali permessi.
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