Nonostante il Ministero dell’Istruzione e del Merito abbia confermato la validità dei 24 CFU come titolo di accesso al concorso scuola 2024, permangono dubbi sul costo dei percorsi abilitanti. Secondo recenti studi, infatti, l’imposizione di un prezzo fisso per i corsi universitari risulta discriminatoria per molti aspiranti docenti.
Come stabilito dal DPCM del 4 agosto 2024, i percorsi formativi iniziali per l’abilitazione all’insegnamento avranno un costo massimo di 2.500 euro a carico dei partecipanti. Per chi già possiede i 24 CFU o è iscritto ai corsi di laurea idonei, la tariffa scende a 2.000 euro.
Tuttavia, non è prevista alcuna riduzione per chi riconosce soltanto i 24 CFU, sebbene questo comporti un minor carico didattico. Inoltre, il riconoscimento dei crediti precedentemente acquisiti non dà diritto a sconti sul prezzo totale del percorso da 60 CFU.
Questa disparità di trattamento economica genera malcontento tra molti docenti. Il costo fisso, infatti, crea una barriera di accesso basata sulle capacità finanziarie individuali piuttosto che sul merito. Inoltre, secondo i sindacati, l’alta tariffa impedisce a tanti insegnanti di aggiornare le proprie competenze nonostante il rinnovamento del sistema scolastico.
Le associazioni professionali chiedono quindi al Ministero dell’Istruzione di rivedere la normativa, prevedendo sconti per chi ha già conseguito parte dei crediti e misure di sostegno per chi non può permettersi economicamente i corsi abilitanti. Un intervento in tal senso renderebbe l’accesso all’insegnamento più equo ed inclusivo per tutti.
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