Tredicesime 2024 visibili su NoiPA ma sono più povere, cresce la delusione.
Brutte notizie per chi aspetta con ansia la tredicesima mensilità. Nonostante il governo Meloni abbia confermato il taglio del cuneo fiscale per il 2024, questa misura non si estenderà alla tredicesima. Ciò significa che le buste paga di 13,8 milioni di dipendenti pubblici e privati vedranno un aumento fino a 100 euro al mese, ma la tredicesima rimarrà invariata.
Secondo l’ultima bozza della legge di bilancio, l’esonero contributivo di 6-7 punti percentuali in base al reddito “non avrà effetti sul rateo di tredicesima”. Questo perché, come si legge nel testo, l’esonero viene riconosciuto “senza effetti sul rateo di tredicesima, sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore”.
Inoltre, il taglio del cuneo contributivo verrà aumentato di un punto percentuale qualora la retribuzione mensile, per tredici mensilità, non superi 1.923 euro, al netto del rateo di tredicesima. Tuttavia, “resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche”.
Per l’anno in corso, la tredicesima gode ancora di una decontribuzione, seppur ridotta, del 2-3% in base al reddito. Ma nel 2024 la situazione cambierà: le tredicesime mensilità non beneficeranno più di alcun taglio al cuneo contributivo, rendendo così le tredicesime un po’ più “povere” rispetto a quelle di quest’anno.
Questa decisione del governo non è stata accolta positivamente dai lavoratori, che speravano in un’estensione del taglio del cuneo anche alla tredicesima. La mancata decontribuzione della tredicesima rappresenta una delusione per milioni di dipendenti, pubblici e privati, che contavano su quel “bonus” per far fronte alle spese natalizie e di fine anno.
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