L’argomento pensioni continua ad essere un tema caldo. Quali sono le novità del 2023? Proviamo a fare una sintesi completa qui in questo articolo.
Pensioni, tra bonus e contributi necessari
Il contributo previdenziale è un fattore chiave per l’accesso alla pensione. Gli anni di contributi incidono sul calcolo del montante pensionistico, soprattutto per la parte calcolata con il sistema retributivo.
Tuttavia, ci sono alcune categorie di lavoratori che hanno diritto a bonus contributi o maggiorazioni, che estendono i loro anni di contributi e facilitano l’accesso alla pensione. In questo articolo, esploreremo le misure vigenti nel 2023, elencando i diversi tipi di bonus contributi e le categorie di lavoratori che ne hanno diritto.
Bonus APE sociale
Bonus contributi Ape sociale: questa misura consente a disoccupati di lunga durata, invalidi con almeno il 74% di disabilità, badanti e lavoratori in condizioni usuranti di accedere alla pensione all’età di 63 anni, ricevendo un’indennità sostitutiva per 12 mesi a carico dello Stato. Per accedere all’Ape sociale sono necessari 30 anni di contributi, 36 per i lavoratori in condizioni usuranti (32 per i lavoratori edili). Le donne hanno diritto a uno sconto sui contributi richiesti, con una riduzione di 12 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di 24 mesi.
Maggiorazione invalidi: a partire dal 2022, è prevista una maggiorazione per i lavoratori sordomuti e per gli invalidi con una disabilità di disabilità superiore al 74%. Questa maggiorazione vedrà la loro retribuzione pensionabile e quindi, i loro anni di contributi.
Bonus contributi lavoratori precoci: i lavoratori che hanno iniziato a lavorare prima dell’età di 18 anni hanno diritto a un bonus contributivo. Questo bonus vedrà il loro montante pensionistico e faciliterà l’accesso alla pensione.
Maggiorazione pensione d’inabilità: per i lavoratori che hanno subito un infortunio sul lavoro che ha causato la loro inabilità, è prevista una maggiorazione per aumentare il loro montante pensionistico.
Maternità fuori rapporto di lavoro: le lavoratrici che hanno interrotto il lavoro per motivi di maternità hanno diritto a dei contributi figurativi che aumenteranno il loro montante pensionistico.
Le deroghe introdotte dal governo Amato
Deroghe Amato: questa misura è destinata ai lavoratori che hanno iniziato a lavorare prima del 1992 e che hanno subito delle modifiche nei requisiti pensionistici a causa delle riforme previdenziali
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