Pensioni – Entro il 15 settembre 2024, alcuni pensionati dovranno obbligatoriamente comunicare la propria situazione reddituale all’INPS, per evitare la sospensione o la revoca definitiva della pensione. Vediamo nel dettaglio cosa rischiano i diretti interessati e come adempiere agli obblighi di legge.
Obblighi di comunicazione per alcune categorie di pensionati
Non tutti i pensionati sono tenuti a comunicare annualmente i propri redditi. Solo alcune categorie, come chi percepisce pensioni integrate al minimo o collegate ai redditi familiari, devono farlo tramite appositi modelli (RED, AC, ACCAS/PS). Questi soggetti rischiano la sospensione della pensione se i dati non vengono trasmessi entro il 28 febbraio di ogni anno.
Cosa succede se non si comunicano i dati?
Superata questa scadenza, i pensionati hanno ancora la possibilità di “ricostituire” la pensione presentando regolare domanda entro 60 giorni. Qui devono indicare i redditi dal 2020 al 2024 presunti. Tuttavia, il tempo stringe: se la regolarizzazione non avviene entro il 15 settembre, scatta infatti la revoca definitiva delle prestazioni dall’anno successivo.
Come evitare di perdere la pensione
Per non incorrere in spiacevoli conseguenze, i pensionati interessati devono prestare massima attenzione alle scadenze. Entro il 15 settembre 2024 è necessario comunicare i redditi o ricostituire la pensione sospesa qualora non lo si fosse ancora fatto. Solo rispettando le norme vigenti sarà possibile continuare a percepire regolarmente l’assegno previdenziale.
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