Pensioni marzo 2023, la resa dei conti – L’importo delle pensioni superiori a 2.100 euro verrà adeguato all’inflazione a partire dal 1° marzo 2023.
La rivalutazione automatica delle pensioni adegua l’importo percepito all’aumento dei prezzi registrato nei 12 mesi precedenti.
Tuttavia, il governo ha rivisto le percentuali di rivalutazione con la legge di Bilancio 2023, tagliando l’importo per tutte le pensioni superiori a 4 volte il trattamento minimo. Inoltre, il nuovo meccanismo prevede l’applicazione della percentuale ridotta sull’intero importo, penalizzando ancora di più i pensionati.
Pensioni marzo 2023 e fasce di reddito
Per quanto riguarda una pensione di 2.500 euro, che avrebbe dovuto aumentare di circa 180 euro al mese con le vecchie regole, con la nuova legge di Bilancio l’aumento sarà di 155 euro circa, con un taglio di 25 euro per mese. La situazione peggiora per chi ha una pensione più elevata, per il quale le percentuali di rivalutazione sono state ulteriormente ridotte. Ad esempio, una pensione di 3.000 euro che con le vecchie regole avrebbe dovuto aumentare di 225 euro al mese, con la nuova legge aumenterà di soli 135 euro circa, con un taglio di 90 euro al mese.
Tutte le cifre sono da considerare al lordo delle tasse.
Cedolino marzo 2023 delle pensioni, ecco i tagli
La Legge di Bilancio 2023 ha rivisto le percentuali di rivalutazione delle pensioni, comportando un taglio per molte pensioni rispetto a quanto sarebbe stato previsto con le vecchie regole.
Prendiamo come esempio tre diverse pensioni da 2.500 euro, 3.000 euro e 4.000 euro. Per una pensione da 2.500 euro, con la vecchia rivalutazione sarebbe stato previsto un aumento di 180 euro al mese, mentre con la nuova rivalutazione l’aumento sarà di 155 euro circa, con un taglio quindi di 25 euro per mese.
Per una pensione da 3.000 euro, con la vecchia rivalutazione sarebbe stato previsto un aumento di 208,34 euro, mentre con la nuova rivalutazione l’aumento sarà di 116,07 euro, con un taglio di circa 92 euro ogni mese.
Infine, per una pensione da 4.000 euro, con la vecchia rivalutazione sarebbe stato previsto un aumento di 263,08 euro, mentre con la nuova rivalutazione l’aumento sarà di 170,80 euro, con un taglio di 92,28 euro ogni mese.
La legge di Bilancio 2023 ha quindi modificato le regole di rivalutazione delle pensioni, comportando tagli per molte pensioni rispetto a quanto previsto in precedenza.
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