Pensioni INPS le nuove regole per andare in pensione nel 2024 ecco cosa cambia per vecchiaia e anticipata

Andare in pensione nel 2024, quali sono le nuove regole? L’Inps lo chiarisce ed evidenzia i nuovi requisiti per andare in pensione anticipata e di vecchiaia.

L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha pubblicato una circolare con importanti chiarimenti sulle modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2024 per l’accesso alla pensione di vecchiaia e anticipata.

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Pensione di vecchiaia 2024: requisito minimo 534 euro

Per la pensione di vecchiaia dal 1°gennaio 2024 è richiesto un importo non inferiore a quello dell’assegno sociale, provvisoriamente 534 euro. Chi matura i requisiti entro il 2023 è soggetto alla vecchia norma di 1,5 volte l’assegno sociale.

Pensione anticipata 2024: almeno 64 anni e 20 di contributi

È possibile accedere alla pensione anticipata al raggiungimento dei 64 anni con almeno 20 anni di contributi, a patto che l’importo della prima rata sia pari o superiore a:

  • 3 volte l’assegno sociale per i lavoratori
  • 2,8 volte per le lavoratrici con 1 figlio
  • 2,6 volte per le lavoratrici con 2 o più figli

Le novità Inps chiariscono i requisiti per chi accede al pensionamento di vecchiaia e anticipato nel 2024, garantendo trasparenza e valore alle persone che desiderano pianificare il loro futuro pensionistico.

Pensioni anticipate nel 2024: le misure con tagli sugli assegni

Opzione donna e Quota 103, come cambiano le formule di calcolo.

La maggior parte delle vie di accesso alla pensione in anticipo rispetto ai requisiti ordinari prevedono penalizzazioni sugli importi degli assegni. Vediamo le novità del 2024 per le due principali misure.

Opzione donna 2024 invariata

Non ci sono stati cambiamenti per Opzione donna, riservata alle lavoratrici. Per ottenere il pensionamento con almeno 35 anni di contributi e 58/59 anni di età, è sempre necessario accettare il passaggio al sistema contributivo puro per il calcolo dell’assegno.

Quota 103 ora interamente contributiva

Una modifica riguarda invece Quota 103, accessibile a chi totalizza almeno 41 anni di versamenti e raggiunge i 102 anni di età.

Fino al 2021 la quota di assegno calcolata con i requisiti pre-1996 era determinata col sistema retributivo/misto. Ora invece, come Opzione donna, tutta la prestazione sarà definita con i contributi effettivamente versati nel tempo. In aggiunta è stato fissato un tetto di 4 volte il trattamento minimo Inps.

Queste soluzioni consentono l’uscita dal lavoro in anticipo, ma con penalità dovute alla diversa modalità di quantificazione degli assegni: il calcolo contributivo considera solo gli anni di contribuzione effettiva.

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