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Pensioni INPS, il governo lavora ad una nuova riforma, le ipotesi

Governo e sindacati al lavoro, l'obiettivo è riformare le pensioni INPS

Pensioni INPS, il 2023 potrebbe essere l’anno di una nuova, l’ennesima riforma. La costosissima quota 100 era insostenibile e probabilmente la scelta politica di approvarla è stata deleteria e nefasta. Adesso si parla di quota 103.

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Riprendono i lavori per la Riforma Pensioni 2024: il governo e i sindacati tornano al tavolo delle trattative dopo l’incontro svoltosi martedì scorso a Palazzo Chigi. L’obiettivo principale dell’incontro era quello di discutere delle prossime riforme, con particolare attenzione alla riforma delle pensioni, che dovrebbe entrare in vigore nel 2024.

Pensioni INPS, la quota 103 per scongiurare la Fornero?

Nonostante le limitate risorse a disposizione per una riforma strutturale del sistema previdenziale, il governo e i sindacati sono determinati a evitare un ritorno esclusivo alla Legge Fornero e alla pensione anticipata ordinaria. Durante l’incontro, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha annunciato che il primo punto all’ordine del giorno sarà quello degli anticipi pensionistici. Si prevede che il confronto su questo tema riprenderà già nel corso del mese di giugno.

L’obiettivo è trovare una valida alternativa a Quota 103, che scadrà il 31 dicembre 2023, e discutere del futuro di Opzione donna e dell’Ape sociale. Si sta cercando di individuare soluzioni che possano garantire maggiore flessibilità nel sistema pensionistico, senza però compromettere l’equilibrio finanziario.

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La premier Meloni ha sottolineato l’importanza di avere previsioni di spesa e valutare l’impatto di eventuali nuovi interventi attraverso un osservatorio governativo sul potere d’acquisto. Questo strumento consentirà di individuare la strada migliore da percorrere per affrontare anche la questione delle pensioni.

Al momento, sembra ancora lontana l’ipotesi di introdurre nel 2024 la Quota 41 senza limiti anagrafici, mentre è più probabile che si opti per una proroga di Quota 103, eventualmente modificata, o per una nuova forma di flessibilità in uscita, come ad esempio la pensione divisa in due quote, già ipotizzata in passato dall’Inps.

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