La pensione minima 2025 rappresenta un sostegno fondamentale per i pensionati italiani con redditi bassi, garantendo un trattamento pensionistico dignitoso. Per il 2025, appunto, l’importo minimo è stato fissato a 603,40 euro mensili (7.844,20 euro annui), con una rivalutazione dello 0,8% rispetto all’anno precedente. A questa cifra si aggiunge una maggiorazione straordinaria del 2,2%, portando l’importo complessivo a 616,67 euro mensili.
L’integrazione al minimo spetta ai pensionati con redditi complessivi inferiori a 7.844,20 euro annui, oppure in misura parziale per redditi fino a 15.688,40 euro. È necessario aver maturato almeno 15 anni di contributi (prima del 1992) o 20 anni (dopo il 1992).
Per il 2026, si prevede un ulteriore adeguamento pari all’1,5%, portando la pensione minima a circa 612 euro mensili. La maggiorazione straordinaria sarà ridotta all’1,3%, garantendo un importo complessivo di circa 620 euro al mese.
Queste misure riflettono l’impegno dello Stato nell’adeguare le pensioni al costo della vita e offrire maggiore supporto ai pensionati più vulnerabili.
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