Nel 2025 si prospettano alcune opportunità per anticipare l’uscita dal lavoro rispetto ai limiti fissati dalla legge Fornero, sebbene con requisiti più rigidi. Il ricalcolo contributivo penalizzerà gli assegni, ma restano eccezioni per madri lavoratrici.
Il sistema contributivo potrebbe permettere ancora nel 2025 di andare in pensione con un anno di anticipo sui 66 anni, a patto di rispettare rigorosi paletti. Tra questi: non aver mai versato contributi prima del 1996, avere almeno 64 anni e almeno 20 di contribuzione, con un assegno di almeno tre volte la pensione sociale (1.629 euro nel 2025).
Rispetto al 2024, il limite minimo si alza di 26 euro a causa della rivalutazione annuale. Ciò rende ancor più selettivo l’accesso alla pensione anticipata, riducendo le possibilità per molti di beneficiare dei tre anni in anticipo.
Esistono tuttavia eccezioni dedicate. Ad esempio, madri lavoratrici possono detrarre 4 mesi per ogni figlio dall’età pensionabile, che per chi ha tre figli scende a 66 anni anche senza altri requisiti.
In un quadro di regole sempre più stringenti, sarà fondamentale valutare con attenzione le proprie opzioni per programmare al meglio l’uscita anticipata dal lavoro.
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