La riforma delle pensioni con l’introduzione della quota 100 porterebbe una marea di benefici per i precari della scuola. Si tratterebbe di un’autentica svolta, un segnale forte per lo svecchiamento delle cattedre.
I 100 mila posti che si liberebbero verrebbero occupati dai precari, molti dei quali otterrebbero l’immissione in ruolo, mentre altri inizierebbero a lavorare con gli incarichi annuali e con le supplenze brevi.
Secondo Tecnica della Scuola non solo ne beneficerebbe la scuola, ma l’intera pubblica amministrazione. Secondo la testata catanese la proposta dovrebbe riguardare 410mila lavoratori, una bella fetta, il 40% è del settore pubblico fra questi ben 100 mila docenti e personale ATA.
Precisiamo che al momento si tratta di stime teoriche, prima di passare ai numeri ufficiali occorre attendere l’approvazione della riforma.
Chi beneficerà della quota 100?
Chi sono gli interessati ad essere interessati alla quota 100 che potrebbero lasciare il mondo del lavoro per ottenere la tanto desiderata pensione?
Ad attendere con ansia la legge di riforma sono tutti coloro i quali che abbiano compiuto o che compiranno i 62 anni di età e che sono nati negli anni che vanno dal 1953 e il 1957, con contributi che vanno dai 36 ai 37 anni, insomma il numero come potete ben capire potrebbe essere elevatissimo, addirittura potrebbe andare bel oltre i 100mila ipotizzati da Tecnica della Scuola.
I precari ci sperano con tutte le loro forze, ma anche il personale di ruolo non vede l’ora di andare in pensione per godersi un po’ di meritato riposo.