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Passaggio di ruolo su posto di sostegno: via libera senza abilitazione sulla materia

Nuovo CCNI rivoluziona le regole per i docenti: ecco cosa cambia per il triennio 2025/26 – 2027/28

Il mondo della scuola è pronto a vivere una svolta significativa grazie al nuovo Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) sulla mobilità, firmato oggi dalle principali organizzazioni sindacali, tra cui CISL Scuola, FLC CGIL, SNALS Confsal, GILDA Unams e ANIEF. Tra le novità più rilevanti, spicca la possibilità per i docenti di richiedere il passaggio di ruolo su posto di sostegno senza necessariamente possedere l’abilitazione sulla materia del grado di scuola richiesto. Una decisione che semplifica le procedure e apre nuove opportunità professionali per gli insegnanti.

Passaggio di ruolo senza abilitazione: cosa prevede il nuovo CCNI

Fino ad oggi, per ottenere un passaggio di ruolo su posto di sostegno, i docenti dovevano essere in possesso sia della specializzazione sul sostegno che dell’abilitazione sulla materia specifica. Con il nuovo contratto, questa doppia condizione viene meno. I docenti titolari su infanzia e primaria potranno ora richiedere il passaggio su sostegno per altri gradi scolastici, purché in possesso della specializzazione sul sostegno, anche senza l’abilitazione sulla materia.

L’articolo 4 del CCNI chiarisce che le disposizioni si applicano ai docenti che hanno superato il periodo di prova e possiedono la specifica abilitazione per il ruolo richiesto. Tuttavia, viene fatta un’eccezione per i docenti con specializzazione sul sostegno, che potranno accedere al passaggio di ruolo anche senza abilitazione sulla materia. Resta confermato, invece, l’obbligo di aver superato l’anno di prova nel ruolo di appartenenza.

Una novità che guarda al futuro

Questa innovazione rappresenta un adeguamento alle evoluzioni normative degli ultimi anni. Storicamente, il sostegno è stato considerato una “tipologia di posto” e non una classe di concorso autonoma. Fino al 2012, ad esempio, non esistevano concorsi specifici per il sostegno, e i docenti venivano inseriti in elenchi dedicati solo se in possesso della specializzazione. Con il tempo, il percorso per accedere al sostegno è stato semplificato, svincolando la partecipazione al TFA (Tirocinio Formativo Attivo) dal possesso dell’abilitazione sulla materia.

Il nuovo CCNI si allinea a questo processo, riconoscendo il sostegno come un’area professionale autonoma e valorizzando la specializzazione dei docenti.

Passaggio di ruolo e vincolo quinquennale: cosa cambia

Il contratto introduce anche novità per i docenti soggetti al vincolo quinquennale. Questi potranno partecipare alle operazioni di mobilità per passaggio di ruolo su posti di sostegno di ordine e grado diversi, purché in possesso del titolo di specializzazione. Tuttavia, il vincolo quinquennale ripartirà da zero in caso di passaggio di ruolo.

Ad esempio, un docente di sostegno della scuola dell’infanzia ancora nel quinquennio potrà richiedere il passaggio alla primaria, ma solo su posti di sostegno. Terminato il quinquennio, invece, sarà possibile richiedere il trasferimento su posti comuni, a patto di essere in possesso dell’abilitazione sulla classe di concorso richiesta.

Il nuovo CCNI rappresenta un passo importante verso una maggiore flessibilità e valorizzazione delle competenze dei docenti di sostegno. Con l’eliminazione del requisito dell’abilitazione sulla materia, si apre una nuova fase per la mobilità professionale, che potrebbe attrarre sempre più insegnanti verso questo ruolo fondamentale per l’inclusione scolastica.

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