COMUNICATO STAMPA DI SBC – I docenti precari devono avere pari diritti rispetto ai docenti con contratto a tempo indeterminato.
A chiederlo è il comitato Scuola Bene Comune
Una delle ragioni del cosiddetto “precariato strutturale” italiano, sconosciuto negli altri paesi europei, è da individuarsi in una disuguaglianza nelle retribuzioni e nei diritti contrattuali rispetto ai docenti con contratto a tempo indeterminato.
L’esempio forse più noto, venuto recentemente alla ribalta della cronaca anche per una sentenza che ha fatto scalpore, è la Carta del docente prevista dalla legge 107/2015 solo per i docenti con contratto a tempo indeterminato come se il docente con contratto a tempo determinato , che nelle scuole del Nord a volte sono in maggioranza, non avesse necessità di aggiornarsi, comprare materiali, seguire corsi di aggiornamento, stage, ecc..
SBC propone per i docenti precari con contratto a tempo determinato con supplenze temporanee di durata annuale al 30 giugno e con supplenze annuali al 31 agosto conferite dagli AT entro il 31 dicembre :
1) Gli stessi istituti normativi e retributivi previsti dal CCNL per i docenti con contratto a tempo indeterminato.
2) Gli stessi istituti previsti nelle normative vigenti e future per i docenti con contratto a tempo indeterminato.
3) La progressione di carriera economica come per I docenti con contratto a tempo indeterminato prevista dal CCNL.
SBC sollecita le forze politiche e sindacali a porre fine a questa lunga discriminazione, si tenga conto che in Italia ci sono 200.000 precari, molti con 15 e più anni di servizio e alcuni vanno in pensione da precari.
Libero Tassella SBC
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