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Precari uniti contro INDIRE: tantissimi docenti chiedono al Ministero equità e merito. Parla Azzurra Aiello del SENT

Oggi, 3 Gennaio 2025, si è svolta in via Trastevere a Roma, presso la sede del Ministero dell’istruzione e del Merito una Manifestazione, organizzata da CDS e dal Prof. Specializzato contro la sanatoria prevista dal Ministero sui corsi Indire.

A questa manifestazione ha aderito il SENT e il gruppo idonei 2020/2023. I corsi Indire, in attesa dei relativi decreti attuativi gettano fumo negli occhi specializzati sul sostegno in Italia, che si vedranno equipaggiati a docenti triennalisti e triennalisti specializzati all’estero che, grazie al corso light, prenderanno la specializzazione sul sostegno.

Famiglie e alunni hanno fatto sentire il loro grido in questo evento, sostenuto da importanti Sindacati, come FLC CGIL, UIL e GILDA. Un ringraziamento va sopratutto ai rappresentanti della FLC CGIL e UIL che si sono dimostrati particolarmente sensibili alla nostra causa. La si è svolta in maniera pacifica e sono interventi diversi docenti. Hanno dato il loro contributo le rappresentanze sindacali, i rappresentanti dei vari gruppi, tra cui il SENT.

Il tavolo tecnico ha sicuramente aperto un dialogo pur non dando una risposta concreta alle nostre istanze. Questo è sintomo della necessità di continuare ad insistere, in vista dei decreti attuativi che dovrebbero vedere luce a Febbraio 2025, con attuazione degli stessi e partenza dei corsi tra Aprile e Maggio 2025.

Oggi i docenti sono stati uniti e hanno lottato tutti per la stessa causa. Noi come SENT non siamo assolutamente d’accordo con l’attuazione dei corsi light sul sostegno. Bisogna sottolineare, per rispondere all’intervento dell’ Onorevole Pittoni, presente al presidio di oggi, che “esperienza” non è sinonimo di “competenza” e, seppur le due cose possono viaggiare parallelamente, non si può scontare la formazione solo perché “si è inciampati per tre anni nel sostegno”.

Come il SENT ha dichiarato nel presidio, nessuno ha mai vietato ai colleghi di frequentare il TFA italiano. Semplicemente si è scelta una scorciatoia, andando in Spagna, Romania.

Tutto questo non si può accettare. La formazione di qualità deve essere alla base della costruzione di una nuova modalità di specializzazione. Non si fanno sconti sulla formazione. Non stiamo comprando le olive al mercato, lavoriamo con ragazzi con disabilità e su questo non si possono accettare sconti di sorta. Inutili bandire posti su posti quando le graduatorie sulla secondaria di secondo grado sono sature e migliaia di specializzati sono a casa. Criterio Ci vuole.

E se proprio deve partire una sanatoria, questa dovrebbe non solo mantenere gli standard del TFA italiano ma dovrebbe andare a colmare solo quelle classi di concorso sul sostegno che necessitano di docenti, ovvero infanzia e primaria.

Non si scende a compromessi.

Stiamo per sfornare altre migliaia di futuri precari, che ogni anno per stare al passo delle nuove direttive spenderanno decine di migliaia di euro, così come stiamo facendo noi già specializzati, per una folle corsa a punti, dove il rischio è di non portare il pane una casa.
Basta cambiamenti, vogliamo andare a dormire e non svegliarci con altre novità!

Il SENT rende noto che l’unico modo per risolvere la situazione è riconoscere la formazione svolta dagli specializzati in Italia, creando canali paralleli e stabilizzando coloro che sono già specializzati!
Noi non ci fermiamo e continueremo a lottare. Avanti tutta.

INVIATO

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