Secondo il Capogruppo in Commissione Cultura Antonio Caso, la nuova procedura introdurrà “una conclamata discriminazione tra docenti” in quanto porterà a titoli conseguiti attraverso percorsi “completamente diversi”. Nello specifico, l’articolo 6 del decreto prevede l’istituzione di un percorso agevolato e riservato ai soli precari con tre anni di esperienza, decisamente più semplice rispetto all’ordinario svolto dalle università.
Anche l’articolo 7, che riguarda il riconoscimento dei titoli conseguiti all’estero, viene criticato poiché creerebbe a sua volta “altre discriminazioni tra docenti” con lo stesso titolo ma preparazioni diverse. Secondo Caso, il centrodestra anche quando cerca di risolvere un problema finisce per introdurre “nuove discriminazioni”.
Le perplessità del Movimento 5 Stelle riguardano soprattutto il fatto che il nuovo iter agevolato non porrebbe rimedio alla carenza strutturale di docenti specializzati, poiché assegnerebbe titoli di diversa qualità. Inoltre, discriminerebbe i docenti che hanno seguito il tradizionale percorso universitario, più selettivo e qualificante. Rimane da vedere se il governo sarà disposto a rivedere questi aspetti criticati, per giungere a una soluzione condivisa e senza disparità di trattamento.
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