Il rinnovo del contratto della scuola per il biennio 2022-2024 potrebbe portare incrementi retributivi medi del 6% grazie ai 200 milioni aggiuntivi previsti dalla legge di Bilancio 2025. Seppur più consistenti rispetto al precedente rinnovo 2019-2021, tali aumenti non appaiono ancora in grado di colmare il significativo divario salariale che separa i docenti italiani dai loro colleghi europei.
Secondo i più recenti dati Eurydice, nell’anno scolastico 2021/2022 lo stipendio medio annuale di un insegnante della scuola secondaria di primo grado in Italia ammontava a 28.773 euro, incrementatosi solo leggermente a 30.354 euro per il 2022/2023. Ciò rimane ben al di sotto della retribuzione media percepita dai docenti degli altri Paesi UE, attestata a livelli decisamente più elevati.
Se da un lato l’incremento contrattuale del 6% potrebbe portare benefici concreti, la Flc Cgil ritiene le risorse stanziate ancora insufficienti a coprire l’impatto inflazionistico sulla busta paga degli insegnanti. Per questo motivo il sindacato ha proclamato uno sciopero nazionale per il prossimo 31 ottobre, al fine di sensibilizzare il Governo sulla necessità di trovare ulteriori fondi dedicati al rinnovo contrattuale. Nonostante gli sforzi profusi, permane dunque ancora una distanza significativa tra gli stipendi della scuola italiana e gli standard medi europei, che rischia di ostacolare l’attrattiva e la competitività del settore dell’istruzione nel nostro Paese.
Leggi anche:
Servizio senza titolo di accesso, quando e come viene valutato
Nuovo bonus INPS da 850 euro, la tabella e come richiederlo a novembre 2024
Segui i canali social di InformazioneScuola
Iscriviti al gruppo Telegram: Contatta @informazionescuola
Iscriviti al gruppo whatsapp
Iscriviti alla nostra pagina Facebook